venerdì 13 maggio 2016

Tai Chi Stile Chen a Piazza Re di Roma con i Vegetariani












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Come l’agopuntura, il Tai Chi, con i suoi movimenti morbidi e armoniosi,
contribuisce a rendere più flessibili le articolazioni, eliminando blocchi
cronici e a rendendo più scorrevole e libero il flusso energetico. Insieme ad
una dieta, ai massaggi e all’agopuntura, il Tai Chi e il Qi gong integrano
l’insieme di tecniche offerte oggi dalla medicina cinese per salvaguardare il
benessere psicofisico.



Il Tai Chi e il Qi Gong possono essere definiti come l'arte
di sentirsi bene. Fin dall'antichità, in Cina sono state sviluppate delle
tecniche di salute per guarire da ogni tipo di malattia, per riequilibrare il
corpo, ma anche per aumentare l'energia vitale dell'individuo ed interagire con
essa in molte maniere. L'insieme di queste tecniche, in epoca contemporanea, ha
preso il nome di Tai Chi e Qi Gong.



Nel Tai Chi si apprendono movimenti estremamente dolci,
calibrati e lenti che, uniti ad un forte flusso di energia, portano ad un
equilibrio totale del corpo. Questa tecnica Orientale e arma ideale per
recuperare la salute, un metodo di "agopuntura naturale" e una arte
marziale di difesa non-competitiva. In definitiva un complesso sentimento di
totalita.



La prima parte della lezione e incentrata sullo
scioglimento, l allineamento posturale, l’ attivazione energetica ed il qi
gong, poi si studiano le forme brevi dello stile yang e chen.



Lavoriamo molto sul rilassamento, lo scioglimento del corpo
e delle articolazioni, la postura e vari esercizi di Qi Gong per attivare la
circolazione dell'energia interna.



Ecco alcune delle sequenze di Qi Gong che pratichiamo:



Il Nei Gong (Lavoro Interno), Gli esercizi della Longevita
Gli Otto Pezzi di Broccato, I 18 Esercizi Taoisti, Gli 8 Pezzi di Broccato, Gli
esercizi del Drago, Il Qi gong del Bozzolo di Seta, Il Qi gong dei 5 Animali,
Ed altri



Inoltre studiamo anche delle brevi e semplici sequenze di
Tai Chi, molto facili da imparare.



Forniamo inoltre il materiale didattico per lo studio degli
esercizi.



La domenica mattina
dalle 10.30 alle 12.30 c’e’ pratica collettiva di Qi Gong e Tai Chi a villa
Celimontana, Al Celio, metro B Colosseo, metro A Manzoni o San Giovanni,
entrando da via della Navicella n. 12 in fondo al vialetto a sinistra. Info:
email marcellotaichi@supereva.it, Tel. 349-4504749. Per la lezione di prova
gratuita basta venire negli orari indicati con abbigliamento comodo e scarpe da
ginnastica. Durante l'anno si terranno seminari di approfondimento con i
maestri della scuola. Per gli interessati e' possibile seguire corsi di
formazione per l'insegnamento.



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ARTICOLI SUL TAIJI QUAN





Tai Chi: 10 benefici e motivi scientificamente
provati per praticarlo




 



Scritto da Marta Albè



Creato 11 Dicembre 2014



 



Il Tai Chi è nato in Cina come arte marziale di
difesa. Agisce sulla totalità della persona, sia sul corpo che sulla mente.
Mira al raggiungimento del benessere completo coinvolgendo muscoli, polmoni,
cuore, respirazione e movimenti del corpo.




Nel Tai Chi, ad esempio, si esegue una serie di
movimenti lenti e circolari, come in una danza silenziosa. Ci si ricarica di
energia o ci si rilassa proprio grazie ai movimenti del corpo. Le tecniche del
Tai Chi hanno radici antichissime e si rifanno, tra l’altro, al Taoismo. Ancora
oggi il Tai Chi è molto più di una semplice ginnastica. La scienza la sta
prendendo in considerazione come forma di prevenzione e di medicina
complementare e alternativa.




Ecco alcuni dei principali benefici del Tai Chi.



1) Invecchiare bene



Il Tai Chi è un vero e proprio toccasana per la
salute degli anziani dopo i 60 anni, quando il corpo comincia a mostrare i
segni di indebolimento. Lo afferma uno studio pubblicato sull’European Journal
of Preventive Cardiology e promosso dall’Hong Kong Polytechnic University. Su
69 soggetti anziani osservati, 29 praticavano Tai Chi da 3 anni o più per
almeno un’ora e mezza alla settimana. I risultati hanno mostrato che questi
soggetti risultavano più in salute soprattutto per quanto riguarda pressione
arteriosa, resistenza vascolare e pressione del polso. Il Tai Chi prevede
movimenti dolci e armonici che si possono praticare anche in età avanzata.






2) Ridurre lo stress



Come fare per ridurre lo stress? Innanzitutto è
bene ritagliarsi un momento di relax ogni giorno. E il vostro rilassamento può
essere accompagnato proprio dal Tai Chi, che può unire i benefici della
meditazione a quelli del movimento. Con i suoi gesti lenti e circolari il Tai
Chi non solo rende il copro agile e armonioso, ma ha anche un effetto benefico
sul sistema nervoso, con una conseguente riduzione dello stress.






3) Abbassare la glicemia



Il Tai Chi sarebbe benefico per abbassare la
glicemia e indicato in particolare a chi soffre di diabete di tipo 2. Lo studio
è stato condotto su un gruppo di diabetici coreani e ha avuto una durata di sei
mesi. La pratica del Tai Chi è stata costante e regolare ed ha condotto ad una
riduzione notevole della glicemia a digiuno. I pazienti hanno imparato a
gestire meglio la malattia e a vivere con più energia e vitalità.








4) Ridurre pressione alta e colesterolo



La pratica del Tai Chi potrebbe essere utile per
ridurre la pressione alta e il colesterolo. Lo hanno rilevato alcuni studi
condotti presso l’Università di Taiwan, luogo dove per eccellenza gli abitanti
praticano questa disciplina. Nel corso degli anni la scienza ha iniziato a
confermare i numerosi benefici per la salute psico-fisica che questa pratica
antica può apportare nella nostra vita quotidiana. Il Tai Chi forse non può
fare miracoli, ma tentar non nuoce, visto che fare un po’ di attività fisica in
più può essere un vero toccasana.








5) Benessere del cuore



Tai Chi, benefico per il cuore e indicato per
chi ha problemi di insufficienza cardiaca. Lo evidenzia uno studio condotto dal
Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston su 100 pazienti. Il Tai Chi ha
un impatto positivo sulla qualità della vita e sul benessere. Ha permesso ai
pazienti di vincere la pigrizia e allo stesso tempo di non compiere sforzi
eccessivi senza rinunciare a fare movimento.




6) Dormire meglio



Praticare il Tai Chi può rivelarsi utile in caso
di problemi del sonno. Presso l’Università della California è stato condotto
uno studio su 112 persone anziane con disturbi del sonno moderati. Sedici
settimane di pratica del Tai Chi hanno migliorato la qualità della vita e la
durata del sonno in modo significativo. Lo studio è stato pubblicato nel numero
di luglio 2008 della rivista scientifica Sleep.




7) Riprendersi dopo un ictus



Come evidenziato dall’Università di Harvard, uno
studio pubblicato nel numero di gennaio 2009 della rivista scientifica
Neurorehabilitation and Neural Repair ha rivelato che in 136 pazienti che
avevano avuto un ictus almeno 6 mesi prima, 12 settimane di pratica del Tai Chi
hanno contribuito a migliorare l’equilibrio, accompagnate da un programma di
riabilitazione composto da esercizi di respirazione, di stretching, per i
muscoli e per le articolazioni, e da passeggiate a piedi.




8) Trattare i sintomi della depressione



Uno studio pubblicato sull’American Journal of
Geriatric Psychiatry ha evidenziato che accompagnare i comuni trattamenti per i
sintomi della depressione con il Tai Chi può aiutare a migliorare la qualità
della vita e lo stato di salute dei pazienti. Lo studio è stato condotto su
persone anziane che, nonostante l’avanzazmento dell’età, hanno potuto praticare
il Tai Chi grazie ai suoi movimenti lenti e delicati.




9) Benefici per il cervello e la concentrazione



I ricercatori della University of South Florida
hanno collaborato con gli esperti cinesi per approfondire i benefici del Tai
Chi sul cervello. Hanno scoperto che, dopo 40 settimane, coloro che avevano
praticato il Tai Chi tre volte alla settimana hanno beneficiato dei maggiori
miglioramenti per il cervello, in particolare per quanto riguarda il suo
volume, che potrebbe ridursi con l’avanzare dell’età. Ciò sarebbe dovuto
all’elevato livello di attenzione e di concentrazione necessario per eseguire
in modo corretto i movimenti del Tai Chi.




10) Benefici per le articolazioni



Uno studio condotto presso il Tufts Medical
Center ha evidenziato che gli adulti che soffrivano di osteoartrite alle
ginocchia hanno visto un vero e proprio miglioramento dei sintomi per quanto
riguarda il dolore e la funzionalità delle articolazioni praticando tai chi due
volte alla settimana. Oltre ai benefici per il corpo, le ricerche hanno
evidenziato effetti positivi del Tai Chi per alleviare l’ansia e per migliorare
la respirazione, grazie a una combinazione di movimento e meditazione.




Marta Albè



 



Tai Chi: la ricetta per invecchiare bene



 



Scritto da Roberta Ragni



Creato 05 Aprile 2012



 



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·

Tai Chi e anziani – Un’arte marziale cinese,
nata come tecnica di combattimento e oggi conosciuta come ginnastica e come
tecnica di medicina preventiva, potrebbe migliorare la salute del cuore degli
anziani: è il Tai Chi, o taijiquan, tecnica legata al movimento fisico e a una
profonda filosofia di vita che affonda i suoi contenuti in antichissime teorie
come quella del Bagua, dell’Yi Jing, ovvero dell’eterna alleanza degli opposti
e, più in generale, del Taoismo.


La lista delle sue implicazioni positive sulla
salute si allunga sempre di più e oggi scopriamo, grazie a uno studio
pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology  e promosso
dall’Hong Kong Polytechnic University  , che il Tai Chi, che consiste
principalmente nell’esecuzione di una serie di movimenti lenti e circolari che
ricordano una danza silenziosa, ma che in realtà mimano la lotta con un
opponente immaginario, è un vero e proprio toccasana per la salute degli
anziani dopo i 60 anni, quando il corpo comincia a mostrare i segni di indebolimento.


I ricercatori hanno analizzato 69 soggetti
anziani, tenendoli sotto osservazione, tra cui 29 praticavano Tai Chi da almeno
3 anni per almeno un’ora e mezza alla settimana . I risultati hanno mostrato
che questi soggetti risultavano più in salute in quasi tutte le osservazioni
emodinamiche, tra cui la pressione arteriosa, la resistenza vascolare e la
pressione del polso. Un miglioramento significativo e’ stato registrato,
inoltre, in merito alla conformità delle arterie grandi e piccole (dal 40-44 per
cento in piu’) e alla forza muscolare, in particolare del ginocchio. Insomma,
erano più tonici e in salute rispetto a coloro che non lo avevano mai
praticato.


William Tsang, principale autore dell’indagine,
ha spiegato che “questo è il primo studio che esamina i possibili effetti del
Tai Chi sulla compliance arteriosa, confrontando i praticanti anziani Tai Chi
con i coetanei non praticanti. Riteniamo che il miglioramento provocato dagli
esercizi dipenda dalla combinazione di allenamento aerobico, stretching,
concentrazione mentale e meditazione promossa dai movimenti tipici del Tai Chi.
Un ulteriore vantaggio che favorisce l a promozione della disciplina tra gli
anziani – ha concluso – è che può essere praticata in qualsiasi momento e
ovunque, senza vincoli di apparecchiature o palestre” .


Un’ulteriore conferma, insomma, della validità
della “ricetta” che gli antichi cinesi ci hanno tramandato grazie a questa
disciplina che agisce sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione
di corpo e spirito, per raggiungere un benessere completo, coinvolgendo
muscoli, polmoni, cuore e mente.


Roberta Ragni

 

Il Tai Chi contro i problemi di cuore e
l’insufficienza cardiaca


 

Scritto da Verdiana Amorosi

Creato 28 Aprile 2011

 

Sembrerà strano, ma esercitarsi con il Tai-Chi,
la disciplina che si può praticare anche nei parchi in questo periodo e molto
diffusa negli Stati Uniti, fa bene alla salute di tutti. Anche dei malati
cardiaci. E se si effettua l’allenamento con regolarità, un’ora per due volte
alla settimana, gli effetti di questa attività evidenziano grandi benefici per
la salute dell’uomo.


A rivelarlo è uno studio pubblicato su Archives
of Internal Medicine dai ricercatori americani dell’Harvard Medical School di
Boston, in cui emergono tutti gli effetti positivi di questa disciplina
orientale, che invita al movimento ma allo stesso tempo anche alla riflessione.


La ricerca è stata effettuata su 100 soggetti
con insufficienza cardiaca sistolica, che sono stati suddivisi in due gruppi
distinti per essere poi monitorati attentamente per ben tre anni, dal 2005 al
2008. Il primo gruppo, composto da 50 pazienti, aveva il compito di svolgere
un’ora di Tai Chi due volte a settimana per tre mesi. L’altro è stato invece
escluso da questa attività.


Risultato? Alla fine dei tre mesi, in seguito ad
un controllo dello stato di salute dei pazienti dei due gruppi, è emerso che la
qualità della vita di chi aveva praticato il Tai Chi era migliorata nettamente:
i pazienti mostravano una migliore forma fisica e mentale ed evidenziavano una
maggiore fiducia nell’eseguire sia gli esercizi fisici che le quotidiane
attività di routine.


“I pazienti con insufficienza cardiaca sistolica
cronica sono sempre stati considerati troppo fragili per poter praticare
esercizi fisici – hanno detto gli autori dello studio-. Il Tai Chi, invece,
risulta sicuro, e può aiutarli a svolgere le attività quotidiane e a migliorare
la qualità della vita e l’umore”.


Che voi abbiate un’insufficienza cardiaca o
meno, che ne dite di un po’ di Tai Chi nel parco? Non è un caso che da molti
questa pratica è stata definita la “meditazione che incontra il movimento”.


Verdiana Amorosi

 

 

Tai Chi: chi lo pratica si mantiene piu’ giovane

 

Scritto da Francesca Biagioli

Creato 30 Maggio 2014

 

 

Il Tai Chi come tante altre discipline e
pratiche di origine orientale, offre molti benefici sia a livello fisico che
psicologico. Ora una nuova ricerca ha scoperto che l’antica arte marziale
cinese è molto utile anche a rallentare il processo dell’invecchiamento agendo
come una sorta di trattamento anti-age direttamente sulle cellule.


Ad arrivare a questa conclusione sono stati i
ricercatori del China Medical University Hospital di Taichung (a Taiwan) che
hanno visto pubblicata la loro ricerca su Cell Transplantation. Il team di scienziati
ha voluto analizzare l’effetto del Tai Chi e della camminata a passo veloce
sulla longevità attraverso l’utilizzo di un campione di giovani al di sotto dei
25 anni divisi in 3 gruppi: il primo praticava il Tai Chi (TCC), il secondo la
camminata a passo veloce (BW) e il terzo non faceva nessun esercizio
particolare (NEH).


Al termine dell’esperimento, dopo un anno,
attraverso delle analisi specifiche si è visto che il gruppo di giovani che
praticava Tai Chi, aveva un incremento delle cellule 34 (o CD34+), cellule
staminali particolarmente importanti, in grado di sostenere diverse funzioni
del nostro corpo in modo da aiutarlo a mantenersi giovane. Inoltre, come ha
dichiarato Shinn-Zong Lin, autore principale dello studio: “E’ possibile che il
Tai Chi possa promuovere la vasodilatazione e aumentare il flusso di sangue”.


Il campione di persone che hanno partecipato
allo studio è stato scelto appositamente così giovane per evitare che i
risultati potessero essere falsati da altri fattori relativi alla persona come
assunzione di farmaci, malattie croniche, ecc. Inoltre perchè gli
organismi giovani hanno maggiore velocità di rinnovo cellulare.


“Considerando che la corsa veloce può richiedere
uno spazio più ampio o più strumenti, il Tai Chi sembra essere una scelta più
facile e più conveniente di esercitazione anti-invecchiamento” ha dichiarato
Lin.


Francesca Biagioli

Tai Chi per il cuore degli anziani

Il mondo accademico torna ad occuparsi della
disciplina orientale del tai chi, donando nuovo lustro ad una pratica diffusa,
ma di cui non si conoscono ancora tutti i benefici.


Il Tai Chi, infatti, non è solo un toccasana per
la mente e per la forma fisica e la lista delle sue implicazioni positive sulla
salute si allunga sempre di più.


Sapevamo già che può aiutare ad abbassare i
livelli glicemici nei malati di diabete, in particolare quello di tipo 2, che
può avere effetti molto positivi anche su coloro che soffrono di depressione,
che è straordinariamente efficace per la prevenzione delle cadute delle persone
anziane e che migliora la qualità della vita delle persone che soffrono di
insufficienza cardiaca cronica.


E proprio del legame tra thai chi e benessere
del cuore degli anziani si è occupata una ricerca dell’Hong Kong
Polytechnic University, pubblicata sull’European Journal of Preventive
Cardiology, che coinvolto 65 soggetti anziani: 29 reclutati da una palestra di
Tai Chi che avevano praticato gli esercizi per almeno un’ora e mezza alla
settimana per tre anni, e 36 persone senza alcuna esperienza di Tai Chi.


Ebbene, i soggetti che praticavano Tai Chi erano
più in salute in quasi tutte le osservazioni emodinamiche, tra cui la pressione
arteriosa, la resistenza vascolare e la pressione del polso. Inoltre, si è
registrato un miglioramento anche per quanto riguarda la conformità delle
arterie grandi e piccole (dal 40-44% in più) e alla forza muscolare, in
particolare del ginocchio.


William Tsang, principale autore dell’indagine,
ha dichiarato: “Riteniamo che il miglioramento provocato dagli esercizi dipenda
dalla combinazione di allenamento aerobico, stretching, concentrazione mentale
e meditazione promossa dai movimenti tipici del Tai Chi. Un ulteriore vantaggio
che favorisce la promozione della disciplina tra gli anziani – ha concluso – è
che può essere praticata in qualsiasi momento e ovunque, senza vincoli di
apparecchiature o palestre“.


Un’ulteriore conferma della validità della
“ricetta” che i popoli antichi ci hanno tramandato. Se i latini dicevano “mens
sana in corpore sano”, i cinesi erano altrettanto consci della necessità di
agire sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione di corpo e
spirito, per raggiungere un benessere completo.


 

Parkinson: il Tai Chi aiuta a mantenere
l’equilibrio


Il Tai Chi potrebbe essere una valido aiuto nel
trattamento del morbo di Parkinson. I suoi movimenti lenti e controllati,
infatti, possono contrastare i disturbi dell’equilibrio tipici delle persone
affette dalla malattia, e i miglioramenti durano almeno tre mesi.


Lo rivela uno studio condotto da Li Fuzhong,
docente del Research Institute Oregon di Eugene negli Stati Uniti.


L’autrice ha analizzato 195 anziani divisi in
due gruppi: uno è stato sottoposto ad esercizi di Tai Chi progettati per
migliorare l’equilibrio centrale del corpo durante gli spostamenti e allenare
la forza e la resistenza; l’altro è stato sottoposto ad esercizi di stretching.


 

Dopo 24 settimane di corso, il primo gruppo ha
migliorato le sue prestazioni, mentre il secondo ha evidenziato un calo della
propria condizione motoria. Tre mesi dopo il test, nel gruppo allenato col Tai
Chi persistevano alcuni tra i benefici ottenuti, come una maggiore percezione
dell’equilibrio e una minore incidenza di cadute.


L’antica arte marziale cinese – oggi sempre più
conosciuta come ginnastica e tecnica di medicina preventiva – si è rivelata
dunque un valido aiuto nel migliorare la difficoltà a muovere i piedi e a stare
in piedi.


“E’ bene chiarire che non stiamo andando a
sbarazzarci dei sintomi – spiega la Fuzhong –. Il Tai Chi non è una droga né
una cura, ma può aiutare ad alleviare le difficoltà, a rallentare la
progressione della malattia e a diminuire l’incidenza delle cadute negli
anziani. Il nostro studio lo dimostra”.


 

Fabrizio Giona

 

Tai-chi, un valido aiuto per chi soffre di
scompensi cardiaci


Dettagli

Il mondo accademico torna ad occuparsi della
disciplina orientale del tai chi, donando nuovo lustro ad una pratica diffusa,
ma di cui non si conosco ancora tutti i benefici. Il Tai Chi, infatti, non è
solo un toccasana per la mente e per la forma fisica e la lista delle sue
implicazioni positive sulla salute si allunga sempre di più.


Sapevamo già che può aiutare ad abbassare i
livelli glicemici nei malati di diabete, in particolare quello di tipo 2, che
può avere effetti molto positivi anche su coloro che soffrono di depressione,
che è straordinariamente efficace per la prevenzione delle cadute delle persone
anziane e che migliora la qualità della vita delle persone che soffrono di
insufficienza cardiaca cronica.


E proprio del legame tra tai chi e benessere del
cuore si è occupata una ricerca del Beth Israel Deaconess Medical Center di
Boston che ha analizzato gli effetti del tai chi su pazienti con scompensi
cardiaci.


100 pazienti, tutti con scompenso cardiaco, sono
stati suddivisi in due gruppi: il primo è stato sottoposto a lezioni di tai-chi
della durata di un’ora, due volte alla settimana per 3 mesi; l’altro gruppo ha
seguito, invece, lezioni di educazione alla salute condotte sempre della durata
di un’ora e ripetute due volte alla settimana per tre mesi.


Alla fine dell’esperimento gli scienziati hanno
scoperto che coloro che avevano praticato il tai-chi avevano potuto giovare di
un grosso miglioramento della qualità della vita, dell’umore e della fiducia
nelle proprie capacità di svolgere esercizi o attività fisica in generale.


Innescando una reazione positiva, tutto ciò, si
era tramutato in una maggiore propensione all’impegno e allo sforzo fisico,
validi antidoti alla pigrizia, che può peggiorare le condizioni dei malati di
scompensi cardiaci che necessitano, invece, di movimento, seppur controllato.


La responsabile della ricerca Gloria Yeh
 spiega, infatti, che “in passato i pazienti con scompenso sono sempre
stati considerati troppo fragili per qualsiasi tipo di esercizio fisico: fino
agli inizi degli anni ’90 la prescrizione di astenersi da qualsiasi attività
era comune. In realtà oggi sappiamo che non è così e abbiamo deciso di mettere
alla prova il tai-chi perché si tratta di un’attività “dolce”, un esercizio
“meditativo” che non dovrebbe comportare sforzi eccessivi ma al contempo
potrebbe essere vantaggioso per impedire la totale immobilità dei pazienti, che
innesca un circolo vizioso peggiorando ulteriormente le capacità di movimento”.


Un’ulteriore conferma della validità della
“ricetta” antica che i popoli antichi ci hanno tramandato. Se i latini dicevano
“mens sana in corpore sano”, i cinesi erano altrettanto consci della necessità
di agire sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione di corpo e
spirito, per raggiungere un benessere completo.


 

Roberta Ragni

 

Tai Chi: dalla Cina un aiuto per chi soffre di
insufficienza cardiaca cronica


 

Dalla Cina con furore: una delle arti marziali
più antiche d’Oriente, il tai chi, accorre in aiuto di chi soffre di cuore.


Ebbene sì, vi avevamo già parlato di come questa
pratica che unisce meditazione e movimento potesse essere utile nella cura del
diabete e della depressione, o nella prevenzione delle cadute nelle persone
anziane. Ora una nuova ricerca condotta dall’Harvard Medical School e
pubblicata su Archives of Internal Medicine, dimostra che il thai chi migliora
la qualità della vita delle persone che soffrono di insufficienza cardiaca
cronica.


Lo studio, guidato dalla dottoressa Gloria Y.
Yeh, è stato condotto su 100 soggetti affetti da questa patologia, esaminati
dal 2005 al 2008 e suddivisi in due gruppi. Il primo ha svolto un’ora di Tai
Chi due volte a settimana per tre mesi, mentre il secondo ha seguito solo una
formazione teorica. Al termine dell’esperimento è emerso che i pazienti che
avevano praticato l’arte marziale cinese rispondevano meglio alle terapie
proposte e riuscivano a svolgere con maggiore sicurezza le attività quotidiane.


A questo tipo di pazienti è solitamente vietato
ogni genere di attività fisica; il thai chi invece, conclude la dottoressa Yeh,
“possiede una modalità multi-componente formativa mente-corpo che è sicura e ha
buoni tassi di adesione, può fornire un valore aggiunto nel migliorare
l’esercizio quotidiano, la qualità della vita, auto-efficacia e l’umore nei
fragili, debilitati pazienti con insufficienza cardiaca sistolica“.


Questa malattia provoca infatti affaticamenti,
nausee e gonfiori, tutti fattori che portano spesso alla depressione per
l’impossibilità di vivere la quotidianità in maniera normale.


Due ore di tai chi alla settimana, coadiuvate
dalle giuste terapie e da uno stile di vita sano e regolare, possono però
aiutare i pazienti a riconquistare la fiducia in se stessi, praticando una
disciplina che non comporta rischi di stress o movimenti bruschi e
improvvisi. 


Eleonora Cresci

Tai chi: un aiuto per gli anziani contro le
cadute


 

 

In un periodo nel quale l’attenzione al
benessere diventa un mito, i metodi e le tecniche di rilassamento e di cura del
corpo si moltiplicano, colorandosi anche di un fascino esotico, l’interesse per
il thai chi è destinato ad aumentare.


Questa antichissima arte marziale cinese,
sintesi tra meditazione in movimento e sistema di lotta, ha tuttavia i
requisiti giusti per meritare tanta attenzione. E’ una disciplina completa,
dagli effetti terapeutici provati anche scientificamente.


Abbiamo già visto che diversi studi hanno
dimostrato le proprietà benefiche di questa arte marziale nella cura del
diabete e della depressione. Ora una nuova ricerca condotta dalle Società
Geriatriche della Gran Bretagna e degli Stati Uniti dimostra che la pratica di
questa arte marziale è straordinariamente efficace per la prevenzione delle
cadute delle persone anziane. Lo studio è pubblicato sul Journal of the
American Geriatrics Society.


Attraverso i suoi movimenti lenti, dolci e
consapevoli, uniti a tecniche di respirazione, il thai chi consente di
raggiungere  l’armonia e il corretto equilibrio tra corpo e mente. La
parola chiave è proprio equilibrio: è questo infatti a garantire anche la
stabilità e la coordinazione dei movimenti evitando le cadute che, come ricorda
Mary Tinetti, che ha partecipato alla ricerca “al pari delle malattie
cardiocircolatorie, sono il principale problema di salute per gli anziani, ma
con una corretta serie di esercizi possono essere ridotte del 55%”.


Naturalmente la pratica di questa disciplina
deve essere associata ad altri sistemi di prevenzione, quali l’assunzione di
vitamina D, in grado di rinforzare le ossa, e l’abbandono del consumo di
sonniferi ed antidepressivi che attenuano la prontezza di riflessi e riducono
le capacità di coordinazione. Se il thai chi è stato riconosciuto un valido
strumento terapeutico anche nella cura della depressione, si presenta allora
come un valido alleato nel combattere gli stati  di calo dell’umore che
spesso possono colpire gli anziani.


Lo studio costituisce un’ulteriore prova della
necessità di agire sulla totalità della persona, nella sua armonica fusione di
corpo e spirito, per raggiungere un benessere completo.


Francesca Di Giorgio

 

Tai Chi, la cura per diabete e depressione

 

Una disciplina antica basata sul respiro che sta
riscoprendo i consensi scientifici anche dal mondo accademico.


Se due ricerche parallele sono una buona
garanzia, la terza dà la certezza assoluta. Vi avevamo già detto che
l’Università della Florida e la Chungnam National University avevano dimostrato
che la pratica del tai Chi ha effetti benefici sul diabete, in quanto consente
di abbassare la glicemia.


Ebbene la terza conferma viene dai ricercatori
australiani, dell’University of Queensland di Brisbane St Lucia. Nato come
sistema di autodifesa, il Tai Chi si è trasformato nel corso dei secoli in una
raffinata forma di esercizio per la salute ed il benessere. Attraverso questa
arte si impara a tranquillizzare la mente, a muovere il corpo in modo rilassato
e consapevole, a calmare il respiro. E gli effetti positivi si estendono a
tutto l’organismo, fino a determinare, appunto, un abbassamento dei valori
della glicemia, nelle persone affette da diabete mellito.


I ricercatori hanno sottoposto alcuni pazienti a
un programma terapeutico, della durata di tre mesi, incentrato sulla pratica
del tai Chi. Al termine di questo periodo, il girovita dei partecipanti allo
studio si era ridotto di circa il 4%, l’ipertensione era scesa del 9% ed il
livello di glucosio del 6%. Risultati estremamente confortanti, dunque. Ma non
è tutto.


Scopo ultimo del tai Chi è stimolare il libero
fluire dell’energia vitale, ristabilendo, in tal modo, armonia ed equilibrio
tra corpo, mente e spirito. Non sono soltanto parole, non è la semplice
enunciazione di una filosofia per attrarre pubblico. I ricercatori
dell’University of Queensland hanno infatti rilevato che questa arte ha effetti
molto positivi anche su coloro che soffrono di depressione: la pratica del tai
Chi per tre mesi, infatti, portava ad una riduzione della percentuale di
individui affetti da sindrome depressiva dal 60% al 20%.


Dati significativi, dunque: vale sicuramente la
pena di approfondire questo filone, soprattutto se tra le possibilità per
alleviare patologie serie come diabete e depressione, rientra un esercizio
fisico per di più molto leggero, che esclude quindi l’assunzione massiccia di
farmaci.


Francesca Di Giorgio

Tai Chi: e l’arte marziale ti cura il diabete

 

Arriva dalla Cina un nuovo metodo per
sconfiggere il diabete. O meglio: nuovo mica tanto, visto che si parla
dell’arte marziale del Tai Chi, che di anni sul groppone ne ha un bel po’.


E allora, cosa c’entra il tai Chi col diabete,
in particolare quello di tipo 2? Ce lo dice uno studio condotto dai ricercatori
dell’Università della Florida e della coreana Chungnam National University e
pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine.


Nei casi di diabete di tipo 2, il Tai Chi, che
consiste nell’eseguire una serie di movimenti lenti e circolari simili a una
danza silenziosa, sarebbe in grado di far abbassare la glicemia.


Lo studio è durato sei mesi e ha visto coinvolti
diversi adulti coreani diabetici. A metà dei partecipanti è stato fatto
praticare il Tai Chi per due giorni a settimana in una struttura specifica
sotto la supervisione di un istruttore e per altri tre giorni di prove a casa
propria, mentre l’altro gruppo non ha eseguito alcun esercizio.


Al termine del programma, nei partecipanti che
avevano fatto tai Chi si è riscontrata una notevole riduzione del livello
glicemico a digiuno. In più, queste persone hanno imparato a gestire meglio la
malattia e a vivere con più energia e vitalità. Le condizioni dell’altro
gruppo, invece, sono rimaste invariate.


Così, secondo i ricercatori, il Tai Chi dà gli
stessi benefici degli esercizi aerobici sul controllo del diabete, ma “la
differenza è che il Tai Chi è un tipo di esercizio a basso impatto, il che
significa che è meno stressante per ossa, articolazioni e muscoli che non
un’intensa attività fisica”.


Germana Carillo



 



Sclerosi multipla e Tai Chi: i benefici di un’antica
arte cinese



09/09/2014



Uno studio
tedesco ha analizzato l’impatto della pratica che combina tecniche di
rilassamento e respirazione sulle persone con SM. I risultati indicano benefici
nell’equilibrio, nella coordinazione, ma anche sul benessere psicologico



Il Tai Chi è
un'arte marziale cinese che combina tecniche di respirazione e di rilassamento
profondo con movimenti lenti e aggraziati
. È in gran parte basato sulla tecnica e non richiede
una grande forza per la sua applicazione, inoltre può essere effettuato
singolarmente o in gruppi. Ci sono diverse forme di Tai Chi, ognuna
caratterizzata da movimenti e stili diversi. Uno studio tedesco ha analizzato i
benefici apportati dalla pratica del Tai chi in persone con SM. È stato
utilizzato lo stile Yang, la forma più popolare di quest’arte e ampiamente
praticata in Germania, caratterizzata da una serie di movimenti che possono
essere appresi un po’ alla volta e poi combinati insieme per creare sequenze
più lunghe.



Nel passato
alcuni gli effetti fisici e psicologici del Tai Chi sono stati esaminati
 in maniera abbastanza ampia in gruppi di persone anziane o gruppi di
patologie croniche, sottolineando benefici su questi gruppi di persone. Nella
SM la pratica del Tai Chi ha portato effetti positivi sull’equilibrio, sulla
riduzione dello stress e dell’ansia.



L’attuale
studio pubblicato sulla rivista BMC Neurol. ha coinvolto complessivamente 32
persone con SM, di cui 15 hanno preso parte a sei mesi di programma di Tai Chi,
durante i quali hanno partecipato a un corso della durata di 90 minuti con
frequenza settimanale mentre gli altri 17, che rappresentavano il gruppo di
controllo non hanno partecipato a nessun gruppo di Tai Chi.



Per poter
partecipare le persone dovevano essere in grado di camminare senza un ausilio,
avere un punteggio EDSS inferiore a 5 e non aver avuto una ricaduta di SM per
quattro settimane prima dell'inizio dello studio. Tutti i partecipanti hanno
preso parte a una serie di valutazioni, prima e dopo il periodo di studio di
sei mesi, che comprendevano lo studio dell'equilibrio, stanchezza, depressione
e qualità della vita.



17
partecipanti hanno ricevuto un trattamento come di consueto (gruppo di
controllo), quindi erano istruiti a consultare i loro medici professionisti
come fanno di solito sarebbe, ma lo hanno fatto senza Tai Chi.



Lo studio ha
trovato che i partecipanti che avevano preso parte al programma di Tai Chi
hanno avuto miglioramenti significativi nel loro equilibrio, nella
coordinazione e nella depressione. I livelli di fatica sono rimasti
relativamente stabili nel gruppo Tai Chi, mentre risultavano aumentati nel
gruppo di controllo.



I risultati
dello studio indicano che il Tai Chi potrebbe essere utile per le persone con
SM
, poiché
sembra avere un effetto benefico sull'equilibrio e la coordinazione e anche sul
benessere psicologico. Gli autori sottolineano la necessità che ulteriori studi
per confermare i loro risultati, per valutare il tipo di movimenti utilizzato e
per valutare anche altri aspetti e altri sintomi, non presi in considerazione
dall’attuale studio.



BMC Neurol. 2014 Aug 23;14(1):165. [Epub ahead
of print] Mindfulness-based interventions in multiple sclerosis: beneficial
effects of Tai Chi on balance, coordination, fatigue and depression. Burschka
JM, Keune PM, Oy U, Oschmann P, Kuhn P.
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Il Taiji Quan, l'Arte del Guerriero


" Un buon mercante nasconde i suoi tesori e fa come se
non avesse nulla", "Il buon artigiano non lascia tracce". Ed
ancora: "Chi è abile nella difesa si nasconde nelle più impenetrabili
profondità della terra, chi é abile nell'offesa manovra nelle più elevate
altitudini del cielo. Così protegge se stesso e ottiene la completa
vittoria" ( Sun Tzu - L'Arte della Guerra - Ubaldini Editore).


 


IL TAIJI QUAN: L’arte del Guerriero


di Flavio Daniele


prima parte


Nonostante il Taiji Quan, antica arte marziale cinese, sia
ormai presente nel nostro paese da moltissimi anni e conti innumerevoli
praticanti, nella realtà dei fatti sono pochi quelli che hanno una visione
chiara e completa delle sue enormi potenzialità sia come pratica marziale, sia
come disciplina di sviluppo interiore delle potenzialità dell’essere umano.
Esso, oltre che il mezzo ideale per giungere a un’integrazione cosciente e
sempre più attenta del “sistema corpo-mente”, é il mezzo più idoneo per
giungere ad una visione metafisica dell’arte marziale. I suoi movimenti
eleganti e morbidi nella maestosa semplicità del gesto nascondono un immenso
potere, che difficilmente occhio inesperto, che non riesce a penetrare oltre la
loro esteriorità, potrà cogliere. Il Taiji Quan o Boxe della Suprema Polarità,
anche nel suo manifestarsi ripropone la sua paradossalità: esternamente
semplice, internamente complessa. Questa sua duplice natura, questo volersi
nascondere, non rivelare le sue potenzialità, rivelatrice della sua autentica
essenza marziale, inganna ed induce in errori di sottovalutazione, cosicché
anche serie organizzazioni di altre, altrettanto serie, discipline marziali,
pensano che pochi week end di formazione siano sufficienti ai loro tecnici per
diventare insegnanti di Taiji Quan. Non è così. Per non incorrere in errori,
per non scambiare semplice per banale, bisogna capire che il taiji, basato
sulla filosofia taoista, è l’arte della Forza Intelligente; che il concetto
d’impenetrabilità che pervade tutto il pensiero taoista, dalla politica al
commercio all’artigianato è connaturato alla sua pratica:


” Un buon mercante nasconde i suoi tesori e fa come se non
avesse nulla”, “Il buon artigiano non lascia tracce”. Ed ancora: “Chi è abile
nella difesa si nasconde nelle più impenetrabili profondità della terra, chi é
abile nell’offesa manovra nelle più elevate altitudini del cielo. Così protegge
se stesso e ottiene la completa vittoria”


( Sun Tzu - L’Arte della Guerra - Ubaldini Editore).


Purtroppo fino ad oggi, per motivi di ordine vario, troppo
lunghi da esaminare nel presente articolo, questo travisamento continua.
Infatti la maggior parte dei praticanti lo utilizza come una profilassi
antistress contro, come recitava uno slogan pubblicitario di un famoso liquore,
il logorio della vita moderna, altri come una banale ginnastica morbida per
anziani. Sicuramente il Taiji può essere anche questo, ma non è solo questo. La
“maestosità” del taiji non sta nell’aspetto esteriore del gesto, che anzi non
richiede nessuna particolare abilità o prestanza fisica, ma nel fatto che ogni
gesto, impregnato di volontà/intenzione, unico e irripetibile, è un Gesto di
Potere in grado di dispiegare una volontà di combattimento simile alle sacre e
antiche danze guerriere.


“Usa la mente non la forza” raccomandano, infatti, continuamente
i saggi del Taiji Quan. In questo antico detto è racchiuso tutto il suo potere,
sia come arte marziale, sia come semplice ginnastica psicofisica. La pratica ha
il solo scopo di dischiudere il potere della mente, di dispiegare l’interazione
dinamica tra corpo e mente, di colmare il baratro tra pensiero e azione di una
mente troppo razionale, di recuperare l’agire diretto e istintivo del cuore.


Un corpo forte, un pugno potente a nulla servono se il cuore
trema.


Questo comporta, oltre al lavoro sulle qualità della mente
(volontà, attenzione, concentrazione etc.), lo sviluppo di quelle che sono
chiamate le “ Tre Armonie Interne ”:


1° l’armonia tra le proprie emozioni (la mente- cuore o Xin)
e il pensiero cosciente Yi (ovviamente, cuore, non inteso solo come organo
fisico ma come quella parte impalpabile fatta di sensazioni, sentimenti ed
emozioni);


2° l’armonia tra la mente Yi e il Qi che significa la
capacità di guidare coscientemente l’energia;


3° l’armonia tra QI e Li, che vuol dire la capacità di trasformare
il qi in vigore e forza interna (Jin) per muovere il corpo.


Solo quando il pensiero cosciente (yi), l’emozioni e
l’istinto sono armonizzati che avviene l’allineamento tra mente e corpo, tra
pensiero ed azione.


Quando mente e corpo sono allineati lo Yi (l’intenzione
cosciente ) sgorga copiosa diffondendosi, similmente all’acqua di un canale
d’irrigazione, in tutto il corpo impregnando gli organi interni, le ossa, i
muscoli, l’articolazioni ed i tendini. Così che questi stimolati della
volontà/intenzione passando sotto il controllo diretto della nostra volontà
cosciente possano agire senza che ci sia sfasatura tra ciò che pensiamo di far
fare al nostro corpo e ciò che effettivamente riusciamo ad ottenere.


Corpo e mente si fondono in una nuova realtà dimensionale di
ordine superiore ( Shen-Spirito), scompare ogni differenziazione, il pensiero
si fonde nell’azione e si sperimenta il “wu wei” “ l’agire senza intenzioni ”.


Il mio ultimo libro “I Tre poteri Segreti del Taiji Quan”
edito dalla Luni, ha come sottotitolo “La Spada del Cuore”, nell’introduzione
spiego il perché di questo sottotitolo, qui per chi non avesse letto il libro,
la riporto integralmente, perché chiarisce, a mio avviso, la vera funzione
dell’arte del Taiji Quan.


“Il mio primo libro (Le Tre Vie del Tao), che aveva lo scopo
di mettere in risalto il sottile filo conduttore che lega le varie Vie (Tao), e
di dimostrare che, aldilà di differenze esteriori, tutte si basano sullo
sviluppo di Tre Poteri (Corpo, Mente, Energia) aveva come sottotitolo: Il
Guerriero che Sorride. Il presente, che continuando il discorso, entra nel
cuore dei Tre Poteri, ha come sottotitolo: La Spada del Cuore. Non sono scelti
a caso, ed hanno una motivazione profonda, che è poi quella che, fin da
ragazzino, mi ha portato ad interessarmi d’arti marziali e di discipline
interne. Le arti marziali in genere ed il Taiji Quan, in particolare, nel mondo
moderno, hanno perso lo scopo “ esterno ” come tecnica di combattimento fisico
per assumere quello “ interno “ d’arte di combattimento spirituale.


Non servono per rendere i tuoi pugni duri come pietre, ma
per fare il tuo cuore forte per aprirti con un sorriso alla vita. E’ la “ Paura
” che molto spesso ci fa diventare duri e violenti, che rende il nostro cuore
insensibile e le nostre labbra serrate, per combatterla, dobbiamo usare il “
Piombo ” delle nostre insicurezze per forgiare, con l’oro del nostro amore per
la vita, la Spada del Cuore.


Il Taiji non serve per fare a calci e pugni, ma per
combattere contro le proprie debolezze, è un processo alchemico (Nei Dan) di
trasmutazione interiore. Così come, un semplice guerriero era trasformato in un
nobile cavaliere, dalla spada che il suo re gli poggiava sulla spalla,
analogamente, il taiji è la spada che può trasformare un semplice praticante in
un “ Guerriero che Sorride ”. Così, come un cavaliere non avrebbe mai usato la
spada che aveva sancito il suo “ status “, per le normali battaglie,
analogamente, il taiji non deve essere usato per risse da strada. E’ troppo
complesso e raffinato per avere un utilizzo immediato e diretto come arte di
combattimento fisico, però, è ciò che può rendere il tuo braccio fermo e il tuo
cuore saldo, se tu dovessi avere veramente bisogno di combattere.”


Per approfondire gli argomenti del presente articolo si
consiglia la lettura dei due libri dell’autore: “Le Tre Vie del Tao” Meb Ediz.
e “I Tre Poteri Segreti del Taiji”Luni Ediz.. Inoltre, sono disponibili le
cassette didattiche sugli esercizi di Nei Gong per lo sviluppo del potere
interno.


Per informazioni sugli stage del M° Daniele su Asti, Torino,
Alessandria , Bologna e sui programmi dei corsi di formazione istruttori della
scuola Nei Dan:


Tel. 051 239578 - 347 8701436


Sito web: www.taichineidan.com * E-mail: neidan@libero.it


marcellotaichi@supereva.it


 


 


 


 


IL TAIJI QUAN: L'arte del Guerriero II parte


L'immortale saggio taoista Lao Tse diceva che "il
morbido vince il duro, che il debole prevale sul forte". Questo paradosso,
é solo apparente, e non é tale per chi ha sviluppato il potere della forza che
nasce del cuore. Chi ha sviluppato il "dominio cosciente" della
dicotomia della "Suprema Polarità", conosce i "Due Grandi
Poteri", i due poli fra i quali tutto si manifesta: Lo Yin e lo Yang.


 


IL TAIJI QUAN: L’arte del Guerriero


di Flavio Daniele


L’immortale saggio taoista Lao Tse diceva che “il morbido vince
il duro, che il debole prevale sul forte”. Questo paradosso, é solo apparente,
e non é tale per chi ha sviluppato il potere della forza che nasce del cuore.
Chi ha sviluppato il “dominio cosciente” della dicotomia della “Suprema
Polarità”, conosce i “Due Grandi Poteri”, i due poli fra i quali tutto si
manifesta: Lo Yin e lo Yang. Sa che per capire ciò che é veloce deve conoscere
ciò che é lento, per capire il duro deve conoscere il morbido, e così di
seguito in un fluire dinamico di rapporti complementari e cooperanti, opposti e
distruttivi. Il simbolo del Taiji, la sfera contenente lo Yin e lo Yang, non
rappresenta solo una realtà metaforica, ma anche una realtà sostanziale, che si
esplica, oltre che sul piano mentale, sul piano prettamente fisico-energetico.
Questo vuole dire che il corpo si comporta come una sfera d’energia e si
sviluppa la consapevolezza della forza che si esplica uniformemente nelle sei
direzioni fondamentali (in alto e in basso, avanti e indietro, a destra ed a
sinistra). Si sviluppa un equilibrio mentale e fisico che generando una potenza
dinamica, calma e rilassata, fa si che il corpo si muova come un’unità, con una
maestria di movimenti armonici e perfettamente equilibrati tra duro e morbido,
veloci e lenti, pieno e vuoto.


La pratica del Taiji, come sistema di difesa del proprio
corpo e per la salute, richiede una disciplina sia interiore che esteriore che
può sviluppare l’abilità fisica ad alto livello, perché mobilitata dal qi e
diretta dalla mente. Lo sviluppo comincia con l’allenamento del corpo per far
si che diventi forte, coordinato ed efficiente. Attraverso una corretta pratica
di base per lo sviluppo della forza interna, le potenzialità fisiche del corpo,
abitualmente limitate per la maggior parte delle persone, possono essere
largamente potenziate. Questo comporta: praticare correttamente la forma,
allenamento specifico di power training (allenamento per la potenza),
armonizzazione e coordinazione dell’azione dei principali gruppi muscolari per
potere esprimere la massima efficacia con il minimo sforzo.


Se uno lavora sulla struttura fisica, la potenza del corpo
può essere elevata da un 40% a un 60% non di più. Per aumentare ulteriormente
bisogna lavorare, non solo sulla componente fisica, ma anche su quella
energetica. Questo vuol dire che l’individuo deve guardare all’interno di se
stesso per attingere potere da quella segreta sorgente interiore che é il
dantian (centro del potere e della volontà situato nell’addome).


Ognuno di noi é come se avesse a disposizione una turbina a
gas molto potente, in grado di sviluppare molta energia, ma non é può avviarla
per mancanza di un cerino. “Il cerino é la nostra mente”, che deve essere
allenata così che la sua volontà, il suo intento possano accendere la “turbina
interna” e sviluppare energia e potere, sia per scopi marziali che salutari.
Questo tipo di potere deve essere raffinato, così che la mente possa dirigere
il corpo con facilità e senza sforzo. Emettere e far esplodere la forza interna
(Fa Jin) richiede l’uso combinato del potere del corpo e del potere della
mente.


Un corpo che lavora in giusta tensione dinamica, significa
che lavora per “forze contrapposte”. Quando una parte del corpo va in avanti
l’altra va indietro, quando una mano spinge in avanti l’altra spinge indietro,
quando una forza va verso l’avversario l’altra va giù nei piedi verso la terra.
E così di seguito, in un bilanciamento continuo e dinamico. La base é la
comprensione della funzione reciproca e del giusto rapporto gerarchico tra
l’uso della “forza centralizzata” e quella “periferica”; tra la “parte
superiore e l’inferiore” del nostro corpo, tra la “parte destra e la sinistra”,
tra la “parte anteriore e la posteriore”. Bisogna avere muscoli forti e potenti
nella schiena , perché si possa spingere forte. Quando ci si muove come una
sola unità, ogni movimento é originato dal dantian e l’energia interna é in
ogni movimento delle mani, delle braccia e delle gambe. Ogni giuntura deve
agire come parte di un serpente con l’energia che si muove a spirale. Tutto questo,
fa parte di uno specifico allenamento di base (sviluppo della potenza,
applicazioni, jin e autodifesa).


Non molta gente capisce questo, pochi hanno visto questo
tipo di allenamento e di preparazione, solo pochi studenti selezionati vi hanno
accesso. Per questo le forme di Taiji sono diventate deboli e molto meno ricche
e significative, molti praticanti eseguono correttamente la forma, ma non sono
in grado di generare potenza perché privi del potere del qi.


La forza del qi deriva dal potere della mente, esso per
esprimersi usa i muscoli più profondi e interni, particolarmente quelli posti
al centro del nostro corpo intorno alla vita e al bacino, questa zona é il
motore e il centro della forza. Centrare la forza nel dantian é il principio
chiave del Taiji, é ciò che fa differenza, tra “un gesto marziale” ed un “gesto
qualsiasi”. Un movimento guidato dal centro sarà sempre sciolto, preciso e
potente; mentre al contrario sarà impreciso e contratto se é guidato dalla
forza periferica. Questo tipo di energia é presente in ognuno di noi, solo che
la maggior parte della gente non sa come attivarla ed utilizzarla. Qualche
volta può venire fuori in maniera spontanea in certe situazioni di pericolo, ma
il più delle volte é dormiente. E’ importante sviluppare l’abilità ad usare
questo tipo di potere mentale per dirigere l’energia.


Ma per potere far diventare il Taiji arte marziale bisogna
fare un allenamento in modo che il corpo si possa muovere veloce e lento, duro
e morbido. Oggi la maggior parte della gente pratica il Taiji per la salute, ma
non bisogna dimenticare che é nato come arte marziale. Una considerazione molto
importante da fare: - Se pratichi il Taiji come arte marziale, l’aspetto
salutistico é intimamente connesso, é una logica conseguenza. Lo stesso non si
può dire se pratichi solo per la salute; hai solo questo, punto e basta. Nelle
forme del taiji, per esempio, i movimenti delle mani hanno molteplici usi:
afferrare, attaccare, eseguire le chin-na (leve), lanciare etc. Tutti i
movimenti hanno un significato marziale molto ricco e si svolgono come quelli
di un serpente, con tutte le giunture connesse in maniera dinamica e fluida.
L’energia interna é in ogni punto ed in ogni direzione del nostro corpo, come
in un pallone, dove la forza di spinta viene esercitata egualmente in ogni
direzione. Un buon allenamento comporta inoltre:


- Il lavoro in coppia al Tui Shou (mani che spingono) per
imparare ad usare e sviluppare la potenza.


- L’allenamento delle singole tecniche. Bisogna sviluppare
la capacità ad usare la stessa tecnica in maniera diversa e anche come si usa
la stessa tecnica in situazioni diverse. Bisogna imparare a farla, per esempio,
in salto, girando, utilizzando combinazioni diverse di energie o Jing.


- Il Qigong. Usare le posizioni del qigong, come lo stare in
piedi, per allenare i vari tipi di forza o Jin (parare, tirare indietro,
premere, spingere, colpo di gomito, di spalla etc. etc.), coordinandole con il
respiro, i movimenti del corpo e l’emissione della forza o Fa Jin.


Per essere un buon combattente di Taiji bisogna sviluppare
l’abilità di cambiare istantaneamente da lento a veloce, da vuoto a pieno, da
duro a morbido, da aperto a chiuso, così da adattarsi ad ogni situazione di
combattimento.


Un buon combattente di Taiji deve essere all’inizio come un
gatto (morbido, veloce, agile), poi come un serpente (sinuoso, imprevedibile,
letale), infine diventare come l’acqua che a tutto si adatta, che é capace di
cambiare il suo stato (ghiaccio, liquido, vapore) senza perdere la sua natura.


Per approfondire gli argomenti del presente articolo si
consiglia la lettura dei due libri dell’autore: “Le Tre Vie del Tao” Meb Ediz.
e “I Tre Poteri Segreti del Taiji”Luni Ediz.. Inoltre, sono disponibili le
cassette didattiche sugli esercizi di Nei Gong per lo sviluppo del potere
interno.


Per informazioni sugli stage del M° Daniele su Asti, Torino,
Alessandria , Bologna e sui programmi dei corsi di formazione istruttori della
scuola Nei Dan:


Tel. 051 239578 - 347 8701436


Sito web: www.taichineidan.com * E-mail: neidan@libero.it


 


 


 


I Dieci Principi del TaiJi Quan


I 10 punti essenziali del Taiji Quan 1. Avere la mente
aperta e l'energia alla sommità del capo. L'energia mentale si risveglia solo
se il corpo è rilassato e la testa è libera. 2. Tenere rientrato il petto e
stirare la schiena. Per l'equilibrio non serve gonfiare il torace. 3. Rilassare
la vita. Il centro che comanda ogni movimento deve essere rilassato, così anche
i piedi saranno più stabili a terra. 4. Distinguere il pieno dal vuoto, dove
c'è energia, principio di ogni azione, e dove non si trova la forza del corpo.
La gamba su cui poggia il peso del corpo è piena, l’altra è vuota. 5. Abbassare
le spalle e far scendere i gomiti. Lasciare le spalle e i gomiti rilassati,
come se cadessero verso il basso. 6. Usare il pensiero e non la forza
muscolare. No alla forza superficiale dei muscoli, sì alla forza e all'energia
interiore. 7. Accordare la parte superiore con quella inferiore. Un unico
flusso di energia dai piedi al capo, per essere coordinati. 8. Unire la parte
esterna con quella interna. Agilità, naturalezza e azione arrivano dall'energia
spirituale. 9. Continuità e nessuna interruzione. Tutti i movimenti devono
essere uniti da un unico flusso energetico. 10. Cercare la calma nel movimento.
Tranquillità e calma muovono il corpo con un lungo e profondo respiro.


I 10 PRINCIPI ESSENZIALI DEL


TAI CHI CHUAN


 


Benché la forma (xing) sia il meno importante dei tre
elementi fondamentali del Tai Chi Chuan, (rammentiamo che gli altri sono
l’energia, chi, e lo Spirito, shen), essa e il primo elemento da affrontare per
il principiante. Potete avventurarvi fruttuosamente negli elementi dell’energia
e dello Spirito solo quando sapete eseguire in modo appropriato la forma del
Tai Chi Chuan. Ecco perché ‘i dieci fattori essenziali del Tai Chi Chuan’ di
Yang Deng Fu, che tributano grande attenzione all’addestramento alla forma,
sono probabilmente i più utili per gli studenti nello stadio iniziale,
indipendentemente da quando hanno cominciato a praticare il Tai Chi Chuan.


Yan  Deng Fu è il  maestro che trasformò il vigoroso Tai Chi
Chuan dello stile Chen nel delicato e aggraziato stile Yang ampiamente
praticato al giorno d oggi. Esaminiamo i dieci fattori essenziali del Tai Chi
Chuan così come egli li descrisse.


1. Lo Shen sale alla sommità: Per far salire alla sommità
del capo lo


shen, o Spirito, devi tenere la testa dritta. Non impiegare
la forza;


anche se così facendo il capo è verticale, il sangue e il
chi non


circolano liberamente. Se pur vi è la volontà di far salire
alla


sommità lo shen, forzando esso non sale e mancherà di
lucidità


mentale.


2. Abbassa il petto, solleva la schiena: Abbassare il petto
significa ti-


rarlo in dentro per facilitare la discesa del chi nel dan
tian (il campo


dell’ energia addominale che si trova sette centimetri sotto
l’ombelico):


Non espandere il petto, altrimenti il chi vi accorrerà e ne
ricaverai ‘la


parte superiore pesante, la parte inferiore leggera’, e i
talloni ‘galleggeranno’.


Sollevare la schiena significa farvi aderire il chi: Se
abbassi il petto,


solleverai automaticamente la schiena. Se riesci a sollevare
la schiena,


consentirai alla forza interna di entrare in gioco dalla
schiena, e avrai la


possibilità di risultare vittorioso in combattimento.


3. Rilassare la vita: La vita è la parte predominante del
busto. Rilassare


la vita permette ai piedi di avere forza in modo che la
postura sia stabile.


Le variazioni e le trasformazioni da ‘apparente a ’solido’
Si attuano a partire


dalla vita. Così si dice: “Il centro di comando
dell’esistenza nasce dalla vita”.


Coloro che non hanno potenza in combattimento, possono
ricercarne la causa


nella vita.


4. Distingui tra ‘apparente’ e ’solido’: Distinguere tra
‘apparente’ e ’solido’ è il


principio fondamentale del Tai Chi Chuan. Se tutto il peso
corporeo è


sostenuto dalla gamba destra, essa è ’solida’ mentre la
gamba sinistra è


‘apparente’; se tutto il peso corporeo e sostenuto dalla
gamba sinistra, essa è


’solida’, mentre la gamba destra è ‘apparente’.


Quando ‘apparente’ e ’soiido’ sono ben distinti i movimenti
sono agili, quasi


spontanei; viceversa, i movimenti delle gambe diventano
pesanti, la postura


instabile ed è facile che l’avversario ne approfitti


5. Abbassa le spalle, fai scendere i gomiti: Abbassare le
spalle significa


rilassarle e farle automaticamente scendere. Nel caso
contrario, il chi risale


e tutto il corpo manca di forza. Far scendere i gomiti
significa rilassarli


entrambi e farli automaticamente scendere. Sollevarli rende
impossibile


abbassare le spalle. Il flusso del chi, non sarà dunque di
vasta portata; è


una debolezza paragonabile a quella del Kungfu esterno noto
come: ‘forza


discontinua’.


6. Impiega la volontà, non la forza: La filosofia del Tal
Chi Chuan afferma:


“Tutto sta in questo: impiega la volontà, non la forza”.
Durante la pratica del


Tai Chi Chuan tutto il corpo sia rilassato; non vi sia il
minimo ristagno di


tensione nel muscoli, nelle ossa e nella circolazione del
sangue, che


provocherebbe un’autolimitazione.


Quando sarai completamente rilassato, diverrai
spontaneamente agile e


versatile nei movimenti circolari. Alcuni si domanderanno
come sia possibile


sviluppare la forza senza l’impiego della forza fisica. Ciò
avviene perché il


corpo possiede i meridiani, così come la terra è
attraversata da canali sotterranei.


Se i canali non sono ostruiti, l’acqua scorre naturalmente.
Allo stesso modo,


se i meridiani non sono ostacolati, il chi scorre
armoniosamente. Se tutto il


corpo è compresso dalla forza, il chi e la circolazione del
sangue sono ostacolati


e i movimenti diventano goffi. Il corpo si muove anche se
tiri un capello.


(Ciò significa che poiché tutte le parti del corpo sono
collegate dai meridiani, ogni


parte influenza tutte le altre). Se invece di impiegare la
forza, usi la volonta, il chi


si porterà dove lo dirigerai. Ecco perché bisogna che ogni
giorno il chi e il sangue


circolino senza ristagno per
tutto il corpo, senza interruzione. Con un lungo


allenamento svilupperai la vera forza interiore. Così si
dice nella filosofia del


Tai Chi Chuan: “Sii estremamente morbido e delicato, e sarai
estremamente duro


e vigoroso”. Il braccio di un esperto di Tai Chi Chuan è
come ferro ricoperto da


bambagia, estremamente potente e stabile. Chi si è
addestrato all’arte marziale


esterna è potente quando impiega la forza, leggero e
galleggiante quando non la


usa. Ciò dimostra che la sua forza è esterna e galleggia in
superficie. L’impiego


della forza senza la volontà crea instabilità, e l’arte non
è completa.


7. Coordinare la parte superiore con la parte inferiore:
Cosa significhi coordinare


la parte superiore con la parte inferiore è detto nella
filosofia del Tai Chi Chuan:


“Ha le radici nei piedi, si attua nelle gambe, è controllato
dalla vita, si manifesta nelle


mani e nelle dita”. Dai piedi alle gambe, fino alla vita,
l’azione si completa in un ‘eh’


(un termine del Kungfu che significa ‘continuamente e
spontaneamente senza alcuna


interruzione per la durata di un lungo respiro). I movimenti
delle mani, i movimenti


della vita, i movimenti delle gambe, il movimento dell’
occhio vigile, sono unificati in


un unico movimento; di esso solo si può dire che la parte
superiore e la parte inferiore


siano coordinate; se manca anche solo un movimento, se c’è
anche una sola interruzione,


il movimento unificato risulta disordinato.


8. Unità dell’interno con l’esterno: L’allenamento del Tai
Chi Chuan avviene nella


mente; perciò si dice: “la mente è il maestro, il corpo è il
veicolo”. Quando la mente è


allenata, tutti i movimenti e le azioni diventano
automaticamente  leggeri e agili. Le
forme


del Tai Chi Chuan non sono altro che il muoversi dell’
‘apparente’ e del ’solido’, sono


apertura e chiusura. Per apertura non si intende solo
l’estensione delle mani e delle gambe,


ma anche della mente e della volontà; per chiusura si
intende non solo il riunire le mani e


le gambe, ma anche il ritrarre la mente e la volontà
(intendendo il raccoglimento). Se l’interno


e l’esterno si uniscono in un chi (o corpo di energia), non
c’è separatezza nel cosmo.


9. Continuità senza interruzioni: Nelle arti marziali
esterne, la potenza deriva da una


tensione postnatale (o artificiale, contrapposta a quella
naturale); c’è quindi un inizio e


un completamento, continuità e interruzione. Il momento in
cui la vecchia forza si è esaurita


e la nuova forza non è ancora comparsa è quello che
l’avversario sfrutterà più facilmente.


Nel Tai Chi Chuan si impiega la volontà, non la forza;
ininterrottamente dall’inizio alla fine,


ricominciando daccapo al termine di ogni ciclo, circolando
incessantemente.


Il trattato originale sostiene che essa somiglia alle onde
incessanti del Fiume Lungo


(Yangtze Kiang, il fiume più lungo della Cina).
L’applicazione della forza nel Tai Chi Chuan


è descritta anche come la tessitura della seta (lunga e
ininterrotta), che esprime accumulazione e continuità nel tempo di un chi (ciò
significa che la forza interna viene continuamente incanalata, regolata dal
ritmo del respiro).


10. Ricercare il riposo nel movimento: Le arti marziali
esterne raccomandano di correre e


saltare il più rapidamente possibile; si impiega perciò
molta forza, e dopo l’addestramento


i praticanti sono senza fiato. Nel Tai Chi Chuan è la calma
a dirigere i movimenti. Il praticante di Tai Chi Chuan si muove come se fosse
in stato di quiete. Perciò, quando si effettua il Tai Chi Chuan, il movimento
deve essere il più lento possibile; il respiro diviene allora lungo e profondo,
il chi scende nel dan tian (campo di energia addominale), e automaticamente non
c’è alcun arresto dovuto a un ristagno del sangue o a un aumento del flusso del
chi. Gli studenti dovrebbero stare molto attenti a tali consigli e
sperimentarne gli effetti; allora apprezzeranno lo scopo del Tai Chi Chuan.


Sono considerazioni preziose non solo per gli studenti, ma
anche per i praticanti esperti.


Appare ovvio dai consigli di tutti e tre i grandi maestri
citati che lo scopo primario del Tai Chi Chuan è efficienza in combattimento
(benché Wu Yu Xiang concluda la serie di consigli dicendo che il Tai Chi Chuan
si pratica allo scopo di “ottenere salute, vitalità e longevità”). Tutti gli
elementi sottolineati nei loro consigli si propongono di migliorare l’abilità
in combattimento del praticante di Tai Chi Chuan: per esempio la differenza tra
‘apparente’ e ’solido’, l’accumulo del chi nell’addome, la salita dello shen, o
spirito, al capo, intendono offrire al praticante padronanza di sé, forza
interna e lucidità mentale affmché possa combattere al meglio. Le qualità che
derivano dalla pratica del Tai Chi Chuan come arte marziale sono utili anche nella
vita quotidiana. Se però gli studenti o gli istruttori adottano, nella pratica
o nell’insegnamento del Tai Chi Chuan, il modo di pensare


secondo cui il Tai Chi Chuan si effettua solo per la salute
e mai per il combattimento, trascureranno probabilmente quei metodi di
allenamento volti allo sviluppo di tali qualità, con la convinzione che non
siano pertinenti al loro scopo; ecco perché non acquisiranno le qualità che
stimolano la salute, la vitalità e la longevità.


Molti studenti eccedono nel secondo dei fattori descritti da
Yang Deng Fu, ‘abbassa il petto, solleva la schiena’, col risultato di chiudere
il petto al punto di incidere sul respiro, e incurvare la schiena.


‘Abbassare il petto e sollevare la schiena’ dovrebbe far
scendere il chi nel campo energetico dell’ addome e non stringere in una morsa
il cuore o soffocare i polmoni! Commentando tale considerazione, il maestro
contemporaneo Cheng Man Ching ha detto: “Abbassare il petto significa non
espanderlo e non incavarlo.


Dovrebbe essere rilassato. È questo soltanto il metodo
corretto”.


 


marcellotaichi@supereva.it


 


 


 


 


Analisi dei principi fondamentali del Tai chi e del qi gong
II


Regolare il corpo significa entrare in una condizione
propria, naturale. E’ la condizione che dà più benessere possibile da un punto
di vista fisico.


LA REGOLAZIONE DEL CORPO


Regolare il corpo è un concetto del Qi Gong che è quasi agli
antipodi rispetto al concetto occidentale di regolare il corpo, cioè non è una
attività ginnica come nuoto o palestra per migliorare la condizione fisica. C’è
chi considera il Qi Gong e il Taiji Quan una specie di ginnastica cinese ma non
è così. I principi di funzionamento delle attività sportive occidentali sono
basati sul mettere in attività gli aspetti fisici muscolari in particolare e consistono
nello sviluppare la forza e nel migliorare la potenza, la velocità e far sì che
il cuore arrivi ad un certo numero di battiti ed è un’attività in genere
faticosa nel senso fisico del termine. Fare questo tipo di attività fisica non
presenta particolari problemi finché si è giovani, ma ad un’età avanzata o in
caso di patologia non sempre è adeguata oppure non dà i risultati voluti perché
è un’attività di sforzo, presuppone il superamento dei limiti fisici della
persona. In realtà molta dell’attività ginnica sportiva occidentale non si può
applicare a persone malate o in età avanzata.


Il Qi Gong classifica queste attività sportive come
fondamentalmente innaturali che vanno oltre le capacità proprie della persona.


Invece Qi Gong e Taiji Quan sono classificati come naturali.


Regolare il corpo significa entrare in una condizione
propria, naturale. E’ la condizione che dà più benessere possibile da un punto
di vista fisico.


Per entrare in questa condizione bisogna passare attraverso
un rilassamento fisico e quindi la differenza fondamentale tra il Qi Gong e il
Taiji Quan e le nostre attività sportive è che all’inizio della pratica non
bisogna fare esercizi di riscaldamento, non c’è questo aspetto di attivazione
del nostro fisico. Nella nostra vita quotidiana siamo sottoposti a grandi
affaticamenti psichici e la maggior parte delle persone è sottoposta a stress
di tipo psichico e anche di tipo fisico, perché la tensione si estende
facilmente al corpo. Questi due tipi di tensione inducono nel nostro corpo una circolazione
scorretta e caotica dell’energia e, se questo tipo disordinato di moto
energetico si protrae nel tempo si avrà come conseguenza lo sviluppo di qualche
forma patologica. Vari tipi di malattie sono originate da problemi di disordine
nel moto energetico della persona. La circolazione energetica in una persona
normale e sana è regolare con dei moti che seguono leggi ben precise e regole
sia spaziali che temporali in momenti diversi l’energia circola con modalità
diverse nelle varie parti del corpo.


Quindi praticare il Qi Gong e il Taiji Quan significa anche
prendere conoscenza ed approfondire la consapevolezza delle regole naturali cui
siamo sottoposti. Sfruttando queste conoscenze si può riuscire a curarsi e a
regolare il proprio fisico. Quindi la prima cosa da tenere presente durante la
pratica è la regolazione del corpo (Tiao shen).


Esistono molti metodi pratici di regolazione. La regolazione
del corpo si basa innanzitutto sul rilassamento completo del corpo ovvero
rilassare il corpo dalla testa alla punta dei piedi, un rilassamento assoluto
di ogni cellula del proprio corpo compresi gli organi interni. E’ un tema molto
importante e molto profondo ed esistono varie tecniche per raggiungere lo
scopo.


1. Rilassamento dall’alto verso il basso: SHANG XIA FANG
SONG FA.


E’ un primo tipo di rilassamento. Evidentemente è un metodo
che prevede una operazione di rilassamento che inizia dal capo e scende sino ai
piedi. Per esempio ci si puo’ immaginare pieni di un liquido, di acqua, e
lentamente fare scendere questo liquido nel vostro corpo e mano a mano che
scende si compie un rilassamento. Questo tipo di rilassamento è molto indicato
nelle persone ipertese o che soffrono di pressione alta o nelle persone
nervose, emotivamente sempre stressate e agitate. Quando si vuole praticare il
Qi Gong, all’inizio si puo’ usare questo tipo di rilassamento e ripeterlo più
volte fino a raggiungere un certo grado di rilassamento. E’ la ripetizione
della pratica di rilassamento che porta ad un rilassamento, quindi se si è deciso
di praticare, prima occorre rilassarsi e ripetere una operazione di
rilassamento sino a che si raggiunge il rilassamento completo del corpo.


2. Rilassamento dal basso verso l’alto: CONG XIA WANG SHANG
FAN SONG FA.


Questo è un metodo di rilassamento che inizia dalla pianta
dei piedi e risale fino alla testa. Si adegua alle esigenze di chi ha la
pressione bassa o di chi soffre di anemia; sarà un rilassamento che inizia
dalla pianta dei piedi e man mano risale fino al capo. Per esempio un sistema
che si può usare in questo caso è quello di mettersi sdraiati con i piedi in
posizione sollevata; alzare i piedi con un cuscino e tenere la testa più in
basso dei piedi. E’ un metodo che si addice anche alle persone che soffrono di
difficoltà circolatorie agli arti inferiori; se si hanno questi problemi si può
provare ad usare questo sistema di rilassamento dal basso verso l’alto. Altri
casi in cui è indicato è il prolasso degli organi: dello stomaco, dell’utero,
dell’ano, del rene.


3. Rilassamento dalla parte anteriore alla parte posteriore
del corpo: QIAN HOU FAN SONG FA.


Ci sono persone che durante i propri tentativi di
rilassamento trovano difficoltà a rilassare la parte posteriore del corpo:
possono usare questo sistema iniziando frontalmente e rilassando il corpo fino
ad arrivare posteriormente. Chi soffre di mal di schiena, di lombalgia,
dorsalgia o sciatalgia: fa fatica a rilassare queste parti posteriori; può
provare ad operare un rilassamento prima nelle parti più semplici da rilassare,
quindi frontalmente, e poi spingere il rilassamento fino a dove avverte dolore.
Ci sono altre persone che al contrario hanno delle parti difficili da rilassare
frontalmente: ad esempio senso di schiacciamento al petto, pancia gonfia,
sensazioni di pienezza fastidiosa al costato e ai fianchi, tutte zone che non
si rilassano facilmente: potrebbero tentare di rilassarsi al contrario, da
dietro verso davanti, invertire quindi il senso.


4. Rilassamento da sinistra verso destra: ZUO YOU FAN SONG
FA.


Ci sono persone che si rendono conto che hanno una metà del
corpo che non riescono a rilassare: esse possono provare a fare un rilassamento
laterale per esempio da destra verso sinistra. Se non si riesce a rilassare la
destra si può partire dalla parte sinistra e spingere il rilassamento verso
destra. Questo rilassamento ha lo scopo di rilassare in maniera omogenea tutto
il corpo, quindi si può usare la capacità di percezione nella differenza di
rilassamento tra le due parti del corpo. Si può usare questo sistema per
cercare di rilassare quella metà del corpo che si fa fatica a rilassare.


5. Rilassamento dall’interno verso l’esterno: NEI WAI FAN
SONG FA.


Si può pensare a questo metodo se i precedenti non
soddisfano, rilassando dall’interno del corpo verso l’esterno. Le persone che
sono molto tese, molto nervose, molto emotive, possono pensare ad un
rilassamento che inizia al centro del cervello, da un’area centrale nella
testa; si incomincia a rilassare questa zona centrale e si espande il moto di
rilassamento verso l’esterno. Per effettuare bene questo tipo di rilassamento è
meglio cercare un luogo appropriato, che dia una sensazione di benessere, di
piacere: se è un luogo naturale, positivo, è meglio. Questo è un rilassamento
di ingrandimento, nel senso che inizia da un punto piccolo e si espande
buttando all’esterno la condizione di non rilassamento. Pensiamo alle persone
che hanno problemi emotivi considerevoli, sono depresse o troppo tese e
stressate: queste persone più pensano, più cercano di rilassarsi, più la testa
va in agitazione. Quindi questo è un metodo che può essere utile
nell’eliminazione di queste tensioni, perché si catturano queste tensioni
dall’interno e si buttano fuori. E’ un metodo per le persone molto introverse,
depresse, che parlano poco e si tengono tutti i motivi di ansia e le
arrabbiature dentro. Questo è un sistema per chi comprime all’interno i
problemi, per aiutarlo a tirare fuori tutto quello che è stato compresso
dentro. Un altro tipo di rilassamento è per così dire il contrario di questo,
va dall’esterno verso l’interno, anche se non è esattamente alla rovescia.


6. Rilassamento dall’esterno verso l’interno: WAI NEI FAN
SONG FA.


Il metodo precedente, dall’interno verso l’esterno, si
adegua a chi ha troppi pensieri per la testa e li deve buttar fuori. Al
contrario il sistema che va dall’esterno verso l’interno si adatta alle persone
che sono deboli, stanche, che sono in vuoto di qi, di energia e di sangue. E’
importante scegliere un ambiente il più possibile naturale e piacevole, ed in
questo metodo è ancora più importante perché si devono prendere degli aspetti
piacevoli dall’ambiente in cui ci si trova, e portarli dentro. Questo sistema
presuppone il trucco di andare in un ambiente piacevole, o trovare qualcosa in
un ambiente esterno che sia sereno, rilassante e piacevole e portarlo dentro.
Ad esempio, se si ha un vaso di fiori in casa, con i fiori che stanno
sbocciando, lo si mette davanti, lo si osserva e da questa osservazione può
nascere un senso di felicita’. Il fiore che sta per sbocciare dà una grande
gioia, è di una delicatezza estrema, e si può portare questa gioia, questa
delicatezza del fiore, all’interno. Un fiore che sta per sbocciare è un fiore
giovane, con energia fresca. Si realizza una sorta di trasformazione, di
ricarica che parte dall’esterno, entra, all’interno cresce e si espande e butta
fuori quello che c’è da buttar via. Se si è tesi e nervosi si può immaginare di
andare al mare: vedere un mare calmo, aiuta a placare un moto energetico
disordinato e caotico. Oppure si può pensare ad una montagna: osservarne la
maestosità e l’immensita’ e portarla all’interno del proprio cuore rendendolo
calmo e stabile. E’ un sistema per far compenetrare una parte dell’ambiente
esterno con noi stessi, è uno scambio.


Il rilassamento è quindi il principio basilare e il punto di
partenza imprescindibile per la pratica del Qi Gong e del Taiji Quan.


 


A qualsiasi livello non si sottolineerà mai abbastanza
l’importanza del rilassamento, soprattutto per i praticanti di stile chen che a
differenza degli altri praticanti di taiji pongono spesso più attenzione
all’emissione di energia (Fa-jing) il cui presupposto fondamentale è però
proprio il rilassamento.


Chen Zhao-Kui dava molta importanza al rilassamento che deve
essere totale. Solo il rilassamento ci permette di scaricare l’energia in modo
così potente e rapido da non permettere reazione.


L’esercizio del Taiji Quan tira fuori le potenzialità
nascoste del corpo umano in modo naturale. Durante la pratica la mente deve
essere completamente controllata e governare muscoli, tendini, ossa e organi
interni in modo che possano lavorare insieme sinergicamente e si possa essere
rapidi e leggeri nel movimento. La pratica rende la mente capace di guidare il
corpo ad esprimere le sue potenzialità nascoste. Mente e corpo devono agire
insieme come un’unità. In uno scontro la mente deve convogliare tutta la forza
del corpo nel punto di contatto e perché questo avvenga il corpo deve essere
rilassato e sciolto. Come una molla.


 


Vediamo i punti essenziali di questo rilassamento da un
punto di vista più specifico per il Taiji Quan (di stile CHEN).


< strong>1. E’ la mente che deve essere rilassata per
prima. Prima la mente e poi il corpo. Se rilassiamo la mente anche il corpo si
rilasserà.


Nel Taiji Quan quando una parte del corpo si muove, tutto il
corpo si muove e quando una parte è ferma tutto il corpo è fermo. Il movimento
e l’immobilità sono sotto il controllo della mente. Ecco perché quando
pratichiamo dobbiamo essere calmi, rilassati e perfettamente concentrati. Solo
allora possiamo sviluppare un’alta sensibilità. Il primo passo è quindi porre
la mente in uno stato rilassato e tranquillo. Perché serva al nostro scopo.<
em>2.


Se la mente è tranquilla e rilassata, l’attenzione sarà in
grado di rilassare e sciogliere gli organi interni, i muscoli, i tendini e le
articolazioni.


I classici del Taiji Quan affermano: “La nostra pelle deve
essere sensibile e tutte le articolazioni devono essere sciolte. Chen Zhao-Kui
affermava: “Dovremmo allungare il corpo partendo da punti opposti”.. “Se una
parte del corpo va in su l’altra deve andare in giù”. O “se si scarica energia
a destra occorre rilassare e affondare la parte sinistra del corpo”. Il
principio indicato è: sciogliere e allungare tutte le articolazioni del corpo.


3. Quando pratichiamo, eccetto per la sommità del capo che
deve essere tirata verso l’alto tutte le parti del corpo devono essere sciolte
e affondate.


Per quanto riguarda le braccia occorre sciogliere e
rilassare le spalle affondare i gomiti e piegare i polsi. Per le gambe dobbiamo
rilassare ed aprire le anche, flettere le ginocchia, e le caviglie; per il
tronco occorre rilassare la gabbia toracica e rilassare e affondare la regione
lombare della colonna vertebrale. Tutto ciò perché le giunture possano essere
sciolte e rilassate e il peso del corpo e il Qi possano affondare e di
conseguenza la parte inferiore del corpo possa essere solida e ben radicata e
la parte superiore libera e leggera.


4. Il rilassamento deve essere “vivo” .


Questo si deve verificare principalmente nelle giunture e
poi nei movimenti flessibili a spirale degli arti generati dalla vita e dal
Tantien: il Chan-Su-Jing. La chiave per ottenere ciò è che attraverso la
pratica della forma, specialmente il Chan Su- Jing. Sciogliamo le articolazioni
e i tendini e aumentiamo la flessibilità dei muscoli.


I classici dicono: quando ci muoviamo tutto il corpo deve
essere leggero e agile. Dobbiamo esercitarci in questo modo cosicché tutte le
nostre giunture siano sciolte e possano rapidamente mobilizzare la forza
dell’intero corpo nel punto di contatto con l’avversario.


marcellotaichi@supereva.it  <IMG< p>


 


 


 


Analisi dei Principi fondamentali del Taiji Quan e del Qi
Gong III


Riprendiamo il tema dell’importanza del rilassamento nella
pratica del Tai Chi Chuan e del Qi Gong: I classici dicono: “quando ci muoviamo
tutto il corpo deve essere leggero e agile. Dobbiamo esercitarci in questo modo
cosicché tutte le nostre giunture siano sciolte e possano rapidamente
mobilizzare la forza dell’intero corpo nel punto di contatto con l’avversario”.


Le giunture più importanti da sciogliere sono quattro: le
spalle e le anche.


Chen Zhao-Kui diceva: dobbiamo rilassare attentamente il
torace ). Se è rigido si riempirà di Qi e non potrà coordinare i movimenti del
corpo. Allora saremo facilmente battuti. Inoltre la cosa più importante è
condurre tutti i movimenti dalla vita e dal torace. La chiave per mantenere il
petto rilassato è sciogliere le spalle e la chiave per mantenere la vita
rilassata è sciogliere le articolazioni delle anche.


Quando si fa pratica Tui-Shou (“Mani che spingono”) la cosa
più importante è controllare le spalle dell’avversario.


Se per lui è difficile girare, resisterà e sarà sotto il
nostro controllo. La possibilità di girare le spalle dovrebbe essere effettuata
dal busto e dalla vita che devono girare insieme come un’unità e tutte queste
parti: spalle, busto e vita devono essere rilassate e sciolte. Quando insegnava
Tui-Shou diceva: la cosa peggiore che potete fare è che quando l’avversario
spinge voi alzate le spalle e il busto e la vita diventano un pezzo di legno.
Questa è la fine.


Così quando parliamo di rilassamento intendiamo sciogliere
le articolazioni delle spalle e delle anche, e che il rilassamento del busto
dipende dalla scioltezza delle articolazioni delle spalle, e il rilassamento
della vita dalla scioltezza delle anche.


Se siamo in grado di fare questo il rilassamento per noi non
ha più segreti.


Come esercitarsi per essere rilassati.


I principianti non possono evitare di essere rigidi. Questo
è normale quando si comincia ad imparare il Taiji Quan, non si ha familiarità
con i movimenti e ci si irrigidisce.


Quando gli studenti hanno imparato l’intera forma allora occorre
cominciare a lavorare sul rilassamento sottolineandone l’importanza e
utilizzando vari metodi:


1) Il rilassamento si dovrebbe basare su un corpo diritto ed
esteso.


Altrimenti la forma collasserebbe a causa dell’oscillare
delle spalle o l’iperestensione delle ginocchia.


2) Il Taiji Quan di stile Chen è caratterizzato da un
andamento misto lento e veloce. Ma i principianti non essendo completamente
rilassati devono praticare la forma lentamente. Attraverso la lentezza possono
sentire le parti del corpo che non sono rilassate e possono avere una migliore
comprensione del rilassamento.


3) Tutti i movimenti del Taiji sono a spirale e circolari.


Occorre cercare di essere rilassati mentre si eseguono i
movimenti a spirale. E’ difficile essere rilassati se ci si muove per linee
dritte.


4) Cominciamo con lo sciogliere per prime le articolazioni
più importanti.


Poi possiamo combinare la scioltezza delle spalle con quella
dei gomiti e della vita ed essere in grado di sentire come le articolazioni si
muovono una dopo l’altra come il movimento di un verme che muove il suo corpo
sezione per sezione.


5) Il Taiji Quan richiede che tutte le parti del corpo siano
affondate.


Questo comporta un pesante carico per le gambe che devono
essere solide e forti per dare un valido sostegno alla parte superiore del
corpo. Le posizioni basse aiutano il rafforzamento delle gambe. Solo quando le
gambe sono forti si può ottenere un buon rilassamento della parte superiore del
corpo. Perciò è bene praticare posizioni basse per allenare e rafforzare le
gambe in modo da poter rilassare la parte superiore del corpo.


6) Attraverso “Mani che spingono” possiamo imparare come
prendere la forza dell’avversario.


Se vogliamo usare la sua forza non dobbiamo resistere ma
assecondare. Chi non vuole perdere è sempre teso e rigido e perciò fa
resistenza. Se non si ha paura di perdere si può essere rilassati. Perciò
quando si fa “mani che spingono” si deve essere pronti a perdere e non si deve
cercare di evitare di perdere. Se non ci spaventa perdere il beneficio è
enorme. Non si deve temere di lasciar venire avanti l’avversario quando spinge.
Dobbiamo lasciarlo spingere tanto quando vuole e soltanto rilassarci e
lentamente sviluppare la capacità di contenere e assorbire al forza che avanza.


marcellotaichi@supereva.it


 


 


Analisi dei Principi del Taiji Quan IV


Il Taiji Quan e' un'arte marziale la cui filosofia e' basata
sulla teoria dello Yin e dello Yang e dell' Yi Ching


 Il Taiji Quan è
un’arte marziale la cui filosofia è basata sulla teoria dello Yin e dello Yang
e dell’Yi-Ching.


E spesso ci si riferisce a questo aspetto del Taiji Quan
come “morbido e duro insieme”.


Un’arte marziale che enfatizzi solo il morbido e il rilassato
non può essere Taiji Quan.


Il rilassamento è solo una parte del training di base, del
Taiji Quan.


Il proposito è quello di sviluppare una forza che sia
morbida e dura, leggera e pesante attraverso il rilassamento e altri metodi. La
forza del Taiji, è la forza dell’intero corpo e non può essere ottenuta solo
con il rilassamento.


La forza del Taiji si ottiene attraverso la pratica
diligente della forma, mani che spingono, la pratica di singoli movimenti e
altri programmi di training.


Tutti questi training non contrastano col rilassamento ma
gli sono complementari. Alcuni non praticano il training della forza per paura
di ostacolare il rilassamento. Il timore è infondato.


Alcuni pensano che i praticanti di Taiji non dovrebbero
usare pesi e usare la forza. Questo non è vero. Prima di imparare il Taiji Quan
il corpo è rigido e la forza non è flessibile.


Dopo aver imparato il Taiji Quan si è molto rilassati, il Qi
circola e si è liberi dalla rigidità ma si mantiene la forza. La forza rigida
di solito proviene dalle spalle e non è controllata dalla vita. In termini
economici la forza rigida è il nostro capitale e il rilassamento è il metodo
che usiamo per fare affari. Se sappiamo come fare affari con un piccolo
capitale possiamo fare grossi affari. Se non lo sappiamo anche con un gran
capitale non riusciamo a fare affari. Perciò, una volta imparato a fare Taiji
correttamente non c’è niente che non si possa fare, sia esso sollevamento pesi,
lotta o corsa.


Mr. Dong Ying-Jie paragona il power training al capitale
necessario per fare affari e il rilassamento alla conoscenza necessaria per
avere successo.


La forza del Taiji è come la forza di un trampolino, una
miscela di morbido e duro. I classici del Taiji dicono: lascia che l’avversario
venga avanti e colpiscilo non appena perde il suo equilibrio.


Se volete lasciare l’avversario venire avanti dovete in
primo luogo essere rilassati. Per colpirlo è necessaria una grossa forza
elastica basata sul rilassamento. Occorre sviluppare una grande forza interna e
allo stesso tempo il rilassamento. Combinando i due si può ottenere una grande
forza elastica che è la vera essenza del Taiji Quan.


Perciò rilassamento e power training non sono incompatibili
ma complementari. La chiave è che bisogna essere prima rilassati e poi su questa
base sviluppare la forza. La concezione che il power training possa danneggiare
il rilassamento è priva di fondamento.


Marcello Giusti


marcellotaichi@supereva.it


 


 


La Chiave per padroneggiare il Taiji Quan


Essere “song” è la chiave per padroneggiare il Taiji Quan


 


Essere “song” è la chiave per padroneggiare il Taiji Quan.


E’ difficile tradurre il termine song che significa essere
rilassato, non usare forza bruta, stirare e sciogliere tutti i muscoli, i
tendini e le articolazioni.


Possiamo dire se un praticante è song testandolo nel “Mani
che spingono”. E’ relativamente semplice essere “song” praticando la forma, lo
è molto meno contrastando un avversario nel “mani che spingono”.


Se si è realmente song, quando si è attaccati si è in grado
di controllare facilmente l’attacco. Questo perché tutte le giunture sono
sciolte e la forza interna è sempre presente là dove è la mente. Quando le
braccia sono in contatto grazie al rilassamento si può (sentire), intuire il
movimento successivo dell’avversario e neutralizzarlo contrattaccando allo
stesso tempo.


Occorre essere sciolti e morbidi per uscire fuori da
situazioni difficili. Scioltezza e rilassamento rendono difficile
all’avversario mantenere l’equilibrio. In molti casi basta sciogliere la vita e
le anche per risolvere molte situazioni.


Non è possibile raggiungere alti livelli nel Taiji senza
essere song (pochi sanno che essere song produce un forte potere).


Occorre distinguere tra song e rilassamento.


Song indica l’abilità di un praticante di raggiungere un
livello più alto.


Deve essere rilassato, vigile (capace di sentire il
movimento successivo dell’avversario), flessibile (capace di seguire), agile
(capace di muoversi rapidamente) forte (come ferro avvolto nel cotone) e sicuro
(delle sue capacità). Song è il risultato di parecchie migliaia di ore di
appropriato allenamento.


Non deriva dall’immaginazione o dal sogno.


Il rilassamento è la base del Song ed implica il
rilassamento della mente e del corpo intero.


marcellotaichi@supereva.it


 


 


La Chiave per padroneggiare il Taiji Quan II


Sciogliere ed allungare tutte le articolazioni del corpo per
generare il "Peng Jing" (La "Forza Interna")


 


La cosa più difficile dell’essere Song è sciogliere e
allungare tutte le articolazioni del corpo.


Per questo quando pratichiamo la forma dobbiamo sospendere
la testa come fosse appesa ad un filo, affondare la vita per sciogliere e
allungare le vertebre del collo e di tutta la colonna, lasciar cadere le spalle
ed i gomiti per sciogliere e allungare le braccia, piegare le ginocchia e
mantenerle sciolte (per sciogliere ed allungare le gambe). L’allungamento delle
articolazioni produce il “Peng Jing” o potere interno. Il rilassamento parte
dalla mente; il punto cruciale è sciogliere le articolazioni delle spalle e
delle anche. Una volta che queste sono sciolte si è sulla buona strada per
essere Song. E’ importante praticare la forma in posizioni basse e strettamente
connessi in modo che ogni movimento si generi dalla vita con la cooperazione
del Tan Tien. Se la vita non si muove le braccia non dovrebbero muoversi. Se
l’interno (il Tan-Tien) non si muove, l’esterno (il corpo) non si dovrebbe
muovere. Nella pratica occorre muovere vita e Tan-Tien prima che le braccia si
muovano. Non bisogna sottovalutare l’allenamento con le posizioni basse. E’
duro per le gambe, ma scioglie le articolazioni delle anche molto prima delle
posizioni alte e accorcia il tempo per diventare Song. Aumenta anche molto la
forza interna. Al contrario di quanti pensano che nel Taiji Quan conti più la
mente che la forza, la forza interna è assolutamente necessaria e può essere
ottenuta sia praticando la forma sia il power training, sia il bastone lungo,
il bastone corto, la palla Taiji, il Taiji Qi-Gong ecc.. L’esercizio del power
training gioca un ruolo importante nell’aiutare a diventare song e dare forte
energia interna. Almeno un terzo dell’allenamento dovrebbe essere dedicato al
power training.


marcellotaichi@supereva.it


 


 


La Chiave per padroneggiare il Taiji Quan III


La chiave di volta per divenire "song" è
nell’articolazione delle anche


 


E’ importante sottolineare che la chiave di volta per
divenire song è nell’articolazione delle anche.


Ma Hong sostiene che quando le anche sono sciolte le altre
articolazioni, a cominciare dalle spalle seguono facilmente. I classici dicono:
la prima cosa è che ogni movimento dovrebbe partire dal busto e dalla vita e
che per qualsiasi carenza la soluzione dovrebbe essere trovata nella vita e
nelle gambe. Diventare song richiede tempo: all’incirca 10 anni praticando
un’ora al giorno.


Nel “mani che spingono” è poi possibile testare i risultati
del training. Qui emergono tutti i difetti come: usare forza bruta, senza peng
jing (forma collassata) alzare spalle e gomiti ecc.. Dedicare almeno due ore a
settimana al “mani che spingono”, è un lavoro molto importante per sciogliere
le anche e diventare song. E questa è un’esperienza molto particolare ed
eccitante. Da allora in poi ci si può muover verso i livelli più alti del
training Taiji: il combattimento libero.


marcellotaichi@supereva.it


 


 


Le Posizioni Corrette per la Pratica del Tai Chi Chuan: l'
Allineamento Posturale (I)


Durante la pratica del Taiji Quan vogliamo che la nostra
energia fluisca e si sviluppi in forza interna, un segno che pratichiamo
correttamente . Per ottenere questo abbiamo bisogno che il nostro corpo assuma
certe posizioni precise.


 


Ecco i punti fondamentali su cui lavorare per ottenere una
corretta postura


1) Piegare le ginocchia e flettere le articolazioni delle
anche


Questo è importante perché le gambe sono la base che
sostiene il busto. Piegare le ginocchia e flettere le articolazioni delle anche
può offrire una buona base. Se quando abbiamo ginocchia piegate e anche flesse
sentiamo di essere seduti su di uno sgabello invisibile è più importante che le
gambe sono stabili, allora siamo sulla buona strada. Con la pratica costante
gradualmente si riesce a sentire il Qi e lo Jing affondare nei piedi e alla
fine tornare su fino alle mani.


2) Mantenere l’arco inguinale arrotondato e sciolto.


L’arco inguinale è dove le gambe si congiungono col corpo.
Dovrebbe essere mantenuto tondo come un arco in modo da poter girare o spostare
il peso facilmente.


3) Posizione delle natiche.


E’ possibile commettere l’errore di tirare in dentro le
natiche e il coccige durante la pratica del Taiji. Questo errore può causare
dolori nella parte inferiore della schiena perché questa postura determina un
carico eccessivo sulla parte bassa della schiena. Occorre lasciare che le
natiche cadano normalmente nella loro posizione naturale. Il Qi può circolare
solo se il corpo è interamente rilassato. Se deliberatamente tiriamo in dentro
le natiche creiamo tensione e pressione che possono soltanto bloccare il flusso
di Qi non aiutarlo. Se lasciamo le natiche nella loro posizione naturale la tensione
scompare. Quando il Qi vuole salire su le natiche e il coccige saranno tirati
in dentro automaticamente per aiutare il Qi ad arrivare fino in cima alla
testa. Poi coccige e natiche torneranno nella loro posizione normale, e si
muoveranno dentro e fuori tutto il tempo se si è rilassati e si mantiene la
giusta postura. Nel Taiji Quan di stile Chen le natiche si trovano in quattro
differenti posizioni. Generalmente sono nella loro posizione naturale. Quando
il Qi sale su le natiche sono tirate in dentro. Quando si gira a destra la
natica destra viene su leggermente mentre la sinistra va leggermente giù.
Quando si gira a sinistra, la natica sinistra va su e la destra giù.


marcellotaichi@supereva.it


 


 


Le Posizioni Corrette per la Pratica del Tai Chi Chuan: l'
Allineamento Posturale (II)


Durante la pratica del Taiji Quan vogliamo che la nostra
energia fluisca e si sviluppi in forza interna, un segno che pratichiamo
correttamente . Per ottenere questo abbiamo bisogno che il nostro corpo assuma
certe posizioni precise.


 


Ecco i punti fondamentali su cui lavorare per ottenere una
corretta postura


4) Mantenere il busto dritto. Quando il busto è diritto
l’energia può fluire facilmente dai piedi attraverso la colonna fino alle mani.
Questo è benefico per la salute. Dal punto di vista marziale spinte pugni,
calci ecc. sono molto più forti quando il busto è dritto. Un modo semplice per
mantenere il busto diritto è allineare le spalle con le anche. Ogni volta che
ci si muove occorre muovere spalle e anche insieme. Ovvero muovere il busto
come un corpo unico. Quando si è in grado di muovere il busto come un’unità
sarà facile usare la vita per muovere le braccia. Per fare questo il busto si
deve sempre muovere prima per guidare le braccia. E non muovere le braccia da sole.


5) Tenere la testa come appesa ad un filo. Non inclinare la
testa avanti o dietro quando si pratica il Taiji Quan, mantenere la testa
diritta e immaginare un filo che tira dolcemente la testa verso l’alto dal
centro. Tirare leggermente il mento in dentro aiuta la sospensione della testa.
Tenere la testa sospesa aiuta a portare l’energia dal coccige o dai piedi fino
alla cima della testa. Potremmo dire che senza un torso diritto e una testa
dritta non ci potrebbe essere flusso di Qi o di Jing (forza interna). Dopo
alcuni anni di pratica costante secondo questi principi, saremo in grado di
capire dov’è la linea centrale. E quindi se si perde l’equilibrio si è in grado
di riguadagnarlo rapidamente. E si può aggiustare il corpo a seconda della
situazione. Flettere le articolazioni delle anche, piegare le ginocchia e
tirare su la testa. Sono i tre più importanti requisiti per l’allineamento del
corpo. Questo flettere ginocchia e anche aiuta la discesa del Qi fino ai piedi,
sospendere la testa aiuta a portare il Qi dai piedi fino in cima alla testa.


marcellotaichi@supereva.it


 


 


Le Posizioni Corrette per la Pratica del Tai Chi Chuan: l'
Allineamento Posturale (III)


Durante la pratica del Taiji Quan vogliamo che la nostra
energia fluisca e si sviluppi in forza interna, un segno che pratichiamo
correttamente . Per ottenere questo abbiamo bisogno che il nostro corpo assuma
certe posizioni precise.


 


Prosegue l’analisi dei punti fondamentali su cui lavorare
per ottenere una corretta postura:


6) Stirare la schiena.


Significa tirare su l’ultima vertebra della colonna cosicché
il torso possa allungarsi. Stirare la schiena aiuta a mantenere il corpo
diritto. Inoltre aiuta a tirare dentro coccige e natiche al fine di favorire la
risalita del Qi in cima alla testa.


7) Rilassare il petto.


Una volta che il Qi ha raggiunto la cima della testa troverà
da sé la strada per scendere, di solito attraverso la linea frontale centrale
del torso. Occorre rilassare il torace e lasciar affondare le costole per
offrire al Qi le condizioni ottimali per affondare.


8) Rilassare e lasciar cadere le spalle.


Occorre sentire le articolazioni delle spalle come se
stessero cadendo a terra. Non sollevare le spalle. Altrimenti l’energia salirà
con esse, il corpo galleggerà nell’aria e si perderanno facilmente radici ed
equilibrio. Inoltre lasciar cadere le spalle è la strada migliore per far sì
che il torso e le braccia si comportino come un corpo unico.


9) Lasciar cadere i gomiti.


Aiuta a lasciar cadere le spalle.


10) Sciogliere tutte le articolazioni.


Tutti sanno che bisogna essere rilassati quando si pratica
il Taiji Quan, ma non tutti sanno che occorre ugualmente sciogliere e stirare
le articolazioni e i tendini. Quando tendiamo la testa verso l’alto e allo
stesso tempo mandiamo il bacino verso il basso, allunghiamo la spina dorsale.
Quando lasciamo cadere le spalle, i gomiti e i polsi, stiriamo le braccia.
Quando pieghiamo le ginocchia e flettiamo le giunture delle anche, stiriamo le
gambe. Stirando il corpo in questo modo favoriamo un buon flusso di Qi e un
incremento della forza interna.


Ma il più grande segreto è praticare l’equilibrio di Ying e
Yang. (…)


marcellotaichi@supereva.it





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NEI GONG: LAVORO
INTERNO PER LO SVILUPPO DELL’ENERGIA



I suoi principi base
sono i seguenti:  • interno forte,
esterno morbido  • muscoli profondi
forti, muscoli superficiali rilassati

• Yang dentro, Yin fuori  • espansione
del muscolo nelle 6 direzioni  • lavora
per forze contrapposte



Nel NEI GONG è
“l’interno” che muove “l’esterno”, mentre nello stretching classico è solo
l’esterno che lavora. Il muscolo superficiale lavora sulla velocità, mentre
quello profondo sulla potenza; il NEI GONG armonizza muscoli superficiali e
profondi, e coniuga dunque velocità e potenza, elasticità e potenza.



Le tecniche di NEI
GONG non sono altro che le antiche tecniche di Qi Gong marziale e di
condizionamento;

La sequenza di esecuzione degli esercizi di NEI GONG segue sempre il principio
della tripartizione di ogni aspetto della realtà: corpo - mente - spirito.



Il corpo può essere
diviso in 3 parti: tronco - gambe - braccia, che a loro volta possono essere
ulteriormente sezionati in piedi - gambe - anca, oppure mano - avambraccio -
braccio; a livello strutturale la tripartizione consiste in ossa - muscoli -
tendini e legamenti; ecc..



A livello muscolare,
abbiamo una divisione fra muscolatura profonda (stabilizzata) e superficiale
(di movimento); una è Yin e l’altra è Yang. E’ molto importante capire le
funzioni e le azioni di ciascuna per poterle far lavorare assieme in armonia.
Di solito si tende a far lavorare di più il muscolo superficiale perché è più
“visibile” e più facile da controllare.



Il NEI GONG invece
distende la muscolatura superficiale potenziando quella profonda; esso richiede
uno stiramento attivo, “consapevole” del muscolo. Lo stretching tradizionale è
passivo e unidirezionale mentre il NEI GONG è attivo e multidirezionale.



L’obiettivo di questo
tipo di esercizi è quello di rendere il corpo forte ed elastico, di
massimizzare la forza di ogni singola parte strutturale (collo, vita, schiena,
anche, asse centrale, ecc.), e sbloccare le articolazioni.



Estratto dalla Relazione del Prof. Di
Stefano della Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Bologna.



Il Nei Gong (lavoro
interno) è uno dei pilastri fondamentali della pratica delle arti interne.

Questa pratica, che significa mobilizzazione in movimento, prende origini dal
QI GONG cinese, ma gli effetti maggiormente significativi si hanno con il
lavoro di Bodhidharma (Da Mo in cinese) (Yi Jin Jing: Trattato di
ammorbidimento dei muscoli e stiramento dei tendini). A differenza dello
Stretching tradizionale il NEI GONG, le cui finalità sono: Forza e Longevità,
esalta l’energia interna nel sistema di realizzazione corporea e, superando i
paradossi della teoria quantistica del movimento dello Stretching Tradizionale,
ci proietta nel profondo fascino della filosofia CORPO-MENTE delle Arti
Marziali.



IL NEI GONG: lavora per forze contrapposte in trazione e in direzione
Terra-Cielo, il gesto è finalizzato, il muscolo lavora in allungamento profondo
(propriocettività), s'inibiscono le contrazioni massimali e si sollecita
(eccita) l’allungamento che è globale; i tempi di tensione sono ridotti, la
respirazione è fisiologica. Il lavoro è di tre tipi:

1) statico, durante il quale si va alla ricerca della figura,
dell’equilibramento e mantenimento armonico degli schemi mente-corpo;

2) dinamico, il movimento è globale, intelligente e sempre attivo;

3) a spirale, si verifica con un’azione di risucchio della potenza massimale e
della forza esplosiva naturale, supera la resistenza esterna e la guida.



IL NEI GONG con la sua scientificità d'arte e scienza è una forma d'allenamento
naturale che:

a) ci rende più forti, veloci, flessibili, permette lo sviluppo e l’incremento
dei processi di tutte le potenzialità energetiche-cerebrali, mentali e
corporee;

b) allena tutte le strutture nervose, muscolari e funzionali in maniera globale
ed intelligente;

c) aiuta ad automatizzare, perfezionare e padroneggiare la forza esplosiva
integrata nelle tecniche della gestualità sportiva in generale e in modo
specifico delle arti marziali,

d) interessa i tre livelli neurologici funzionali: spinale, tronco encefalico,
corticale.

Il lavoro isometrico e isotonico di tipo propriocettivo a partenza cerebrale
coinvolge l’intero sistema neuromotorio capso-legamentoso,
articolare-scheletrico e muscolare; i ritmi di lavoro sono intensi e allo
stesso tempo lenti e fluidi, i muscoli lavorano alla loro massima lunghezza.



La muscolatura maggiormente sottoposta a sollecitazione è la profonda che
guadagna in resistenza, potenza, flessibilità, stabilità, mentre i muscoli
superficiali acquistano maggior forza elastica e grande velocità. Inoltre si
favorisce una maggiore irrorazione energetica muscolo-scheletrica; la
muscolatura agonista e antagonista lavora per forze contrapposte accrescendo i
massimali di forza esplosiva veloce e resistente, allo stesso tempo il sistema
neuromotorio e corporeo acquista maggiore sensibilità alle continue modificazioni
dei recettori centrali e periferici, migliorando le capacità adattive
d'adattamento, di vigilanza e controllo.



Il lavoro per forze contrapposte attiva i meccanismi bioenergetici-funzionali
della muscolatura antagonista che, interconnessa con la muscolatura agonista,
utilizza l’intero loro potenziale, coinvolge il maggior numero di fibre,
compresi tendini e legamenti, massimizzando la forza elastica, la resistenza e
guadagnando in rapidità.



I segnali di stimolo cerebrali funzionando come feedback, sono percepiti ed
arricchiti da sempre nuove percezioni in uscita e in entrata sicché il corpo,
in funzione dello spazio e viceversa, è mentalmente meglio percepito e
rappresentato perché si amplificano le mappe cerebrali del movimento,
strutturando un’immagine corporeo-motoria o immagine di movimento sempre più
perfetta e completa.



In ogni situazione si può così percepire qualsiasi variazione interna-esterna e
anticipare, fronteggiare e rispondere contro il bersaglio tempestivamente, in
tempi infinitesimali brevi, con tutta l’energia-forza che c’è dentro.

L’alternanza degli automatismi di tensione elastica:
stiramento-contrazione-riposo, anche se non interessa i tendini, riduce i
rischi di traumi perché le fibre muscolari sono messe in condizioni di
continuare a lavorare in forma naturale.



Il coinvolgimento di numerose interconnessioni sinaptiche, attraverso le
afferenzazioni, permette di evocare e fare affluire in un’unica direzione i
numerosi potenziali bio-elettrici funzionali propriocettivi a partenza sensoriale
periferica, migliorando la stabilità e la dinamicità corporea ed aumentando il
livello di reattività percettivo-motoria.



Lo stiramento attivo al di là dell’incremento, come abbiamo più volte detto,
della potenza, della forza elastica e della forza resistente, aumenta le
capacità contrattili dei muscoli che insieme alla respirazione permette di fare
esplodere in maniera travolgente tutta l’energia accumulata.



Altro importante aspetto del NEI GONG è il fatto che allena anche il sistema
nervoso neurovegetativo e aiuta a mantenere in perfetta armonia ed equilibrio
l’energia mentale e l’energia metabolica.



Per i suoi effetti può essere applicato in campo sportivo,
terapeutico-riabilitativo e in tutti i settori della motricità e del benessere
psicofisico e della salute in generale.

Nei disabili e nella terza età ha contribuito a consolidare le abilità
percettive e di orientamento, migliorando il controllo e l’autonomia
funzionale. I risultati raggiunti dai partecipanti sono stati eccellenti, hanno
superato ogni aspettativa, e questo ci autorizza a sottolineare che i valori
terapeutici e di recupero del NEI GONG sono significativi e reali.



IL NEI GONG agisce a tutti i livelli dell’universo uomo, non ha e non pone
limiti, migliora le qualità della vita, riduce i disagi, favorisce lo sviluppo
dei processi mentali, aumenta le prestazioni e il rendimento (sportivo,
scolastico, lavorativo), fa invecchiare meglio, aiuta a ripristinare alcune
abilità, allontana le ansie, rafforza l’autostima, facilita i rapporti sociali,
ed assicura il successo.



Carmelo Di Stefano  Docente di Teoria
Tecnica e Didattica dell’Attività Motoria e Sportiva Adattata presso la Facoltà
di Scienze Motorie  Università di Bologna



 



INFO E CORSI: TEL.
3494504749 -  Email: marcellotaichi@supereva.it



Corsi di Taiji quan,
Nei Gong, Qi Gong a Roma  - SITI:
http://taichi.xoom.it/



 






 



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CANALE DI MARCELLOTAICHI:
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Facebook: Marcello
Taichi - Taijiquan e Qi Gong a Roma : 
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PROGRAMMA DEI CORSI DI QI GONG



 



 



-      
Nozioni di Energetica Cinese



 



Nella tradizione cinese, e perciò
anche nella medicina tradizionale cinese, tutto è energia. Qualsiasi cosa
esistente in natura, compreso l'universo, è energia in continuo moto e in perenne
trasformazione.



Il simbolo che riassume il pensiero
cinese è quello del tao. Questo simbolo rappresenta nel suo cerchio un'unità,
che contiene due forze contrapposte ma complementari. Queste continuano
eternamente a fluire l'una verso l'altra e, quando arrivano al proprio massimo
energetico, hanno comunque dentro di sé una piccola parte dell'altra.



Le due forze sono chiamate dai
cinesi yin e yang. Esse sono presenti ovunque e regolano con il loro movimento
tutte le cose. L'una esiste perché esiste l'altra e non è possibile separarle
né negarne una perché si dissolverebbe il senso dell'altra.



 



 



-      
Esercizi di Rilassamento e Meditazione



 



La Meditazione si apprende in posizioni di riposo e in
movimento naturale per ritrovare e sviluppare armonia e benessere, nella
pratica sportiva-olistica e nella vita di tutti i giorni; si ispira a metodi dell’Oriente
e dell’Occidente; f
avorisce una corretta respirazione e postura ed una equilibrata
integrazione tra corpo, pensieri ed emozioni.



E’ indispensabile
nella pratica del Qi Gong, è propedeutica alle Arti Marziali e in particolare
al Tai Chi Chuan e a qualsiasi altra attività: interpersonale, lavorativa,
ludica e sportiva.



I
benefici della meditazione, sia nello sport che nella vita quotidiana, sono
straordinari: aiuta a potenziare al meglio le proprie capacità; a ritrovare più
velocemente e a mantenere uno stato di buona salute; è utilissima per vincere
lo stress e coltivare serenità e pace nella vita di tutti i giorni.



Stimola
la gioia e la creatività.



 



 



-      
Punti Energetici e Auto-digitopressione



 



Secondo la
tradizione cinese e la sua medicina, nell'uomo il Qi (energia vitale) scorre incessantemente attraverso linee di
scorrimento invisibili, i
meridiani, che presiedono
alla circolazione dell'energia nel corpo umano. Secondo i
cinesi il corpo è l'universo in miniatura e i
meridiani costituiscono e garantiscono l'unione uomo - cosmo.



Nel corpo e lungo
i meridiani vi sono punti energetici particolari, che presiedono a varie
funzioni.



Si apprendono
alcune tecniche di micro-digitopressione e di auto-massaggio dei punti
energetici e dei meridiani, per favorire lo scorrimento del Qi e usufruire di
tutti i benefici del corpo e della mente ad esso connessi, secondo la
tradizione orientale.



 



 



-      
Qi Gong: Posizioni sul Posto e Qi Gong Dinamico



 







-      
I 24 Esercizi della Longevità



 



E’ un insieme di esercizi
terapeutici derivato e integrato dalla sequenza sviluppata dal Dr. Zhuang Yuan
Ming nel 1970 dalla antica tradizione cinese. Deriva, a sua volta, dal
"Dao In Shu" (tecniche taoiste per il miglioramento della salute) e comprende
una serie di 24 esercizi con finalità terapeutiche, combinando la medicina
tradizionale cinese, l’agopuntura, antiche tecniche di massaggio e antiche arti
marziali cinesi.



 



 



-      
Ba Duan Jin (Otto Pezzi di Broccato)



 



Alcune
fonti sostengono che essi ebbero origine diverse migliaia di anni fa. Documenti
storici riportano esercizi risalenti al periodo degli insediamenti Yao (4000 a.c), quando si
racconta che determinati movimenti per regolare il corpo e tecniche speciali di
respiro venissero usati per curare le malattie. La testimonianza più recente
della lunga storia di questi esercizi, proviene da un libro di seta, venuto
alla luce nel 1975 e conosciuto come Daoyin Xing I Fa (Metodo di induzione del
libero flusso di Qi). Il testo risale alla dinastia occidentale Han (206 a.c. - 24 d.c.) e
contiene 44 figure di uomini e donne mentre eseguono esercizi simili. Qualunque
sia la verità sull'antichissima storia di questo esercizio, è risaputo come il
famoso generale Yue Fei, che visse durante la dinastia orientale Song
(1177-1279 d.c.) abbia sviluppato una serie di 12 esercizi fondamentali per
addestrare il suo esercito, e che in seguito vennero ridotti a 8: il Baduan
Jin. Il fatto che lui e il suo esercito non furono mai stati sconfitti in
battaglia, venne attribuito a questo addestramento.



 



-      
Il Qi Gong dei Cinque Animali



 



Si tratta di esercizi di
origine molto antica, la cui funzione terapeutica principale consiste
nell'attivare i Cinque Organi (Fegato, Cuore, Milza, Polmoni, Reni) e le
funzioni e fasi energetiche ad essi correlate. Efficaci per alimentare
l’energia interna e riattivare immaginazione ed intenzione, gli “scherzi”,
“giochi”, “divertimenti” dei 5 animali sono considerati un metodo di
prevenzione e cura delle malattie, in quanto stimolano il funzionamento degli
organi interni e risvegliano l’istinto vitale attraverso la scoperta e il
rafforzamento dello specifico “carattere animale” insito in ognuno di noi e nel
tempo dimenticato. Adatto a tutti (uomini, donne, bambini, giovani, anziani),
lo studio di questa antica tecnica di Qi Gong richiede mente quieta, corpo
capace di alternare alla giusta tensione il giusto rilassamento ed un
allenamento costante e consapevole.



 



 



-      
Il Qi Gong del Bozzolo di seta



 



Il termine Zhan ssu jin
(Bozzolo di Seta) descrive un movimento morbido, circolare, a spirale e lento.
I movimenti nel Zhan ssu jin devono essere continui ed uniformi, senza
interruzioni, descrivendo una traiettoria circolare.



Questa forza, che nasce dai movimenti
a spirale del corpo, e particolarmente delle anche, e che si manifesta in
movimenti di rotazione e rivoluzione delle mani, non si sviluppa in una sola
direzione, ma è tridimensionale, analoga a quella di un serpente. Con la forza
a spirale, l’azione si manifesta sempre in tre direzioni contemporaneamente: di
lato, in alto e in avanti, o di lato in basso e in avanti.



Gli esercizi zhansijin hanno
come primo obiettivo l'apertura dei meridiani affinché il flusso energetico
possa circolare liberamente.



 



 



-      
I 18 Esercizi di Tai Chi Chi Kung



 



IL Tai Chi Chi Kung consists of a series of 18 simple,
yet highly effective exercises
Tai Chi Chi Kung consiste in una serie di
18 esercizi semplici ma efficaci che possono contribuire a promuovere la
guarigione naturale, l'energia del corpo, ridurre lo stress e creare una
sensazione di benessere. I cinesi per migliaia di anni, sono consapevoli di
un'energia interna che viaggia attraverso percorsi o meridiani del corpo. Essi
si riferiscono a questa energia come Qi (Chi). Ogni meridiano collega a diversi
organi interni e porta energia al sano organo ad esso connesso. Quando il
flusso del Chi è regolare il corpo rimane sano. Tuttavia, se vi sono blocchi in
questo flusso di energia, ci possono essere problemi.



Pensate
ad un fiume. Quando il fiume scorre regolarmente tutto all'interno di esso è
sano. Tuttavia, se il fiume diventa stagnante, le piante iniziano a decadere e
marcire. Per mantenere in buona salute le piante il fiume deve fluire senza
intoppi e con energia abbondante.



Chi
è il sistema energetico e Kung significa lavorare e crescere. Pertanto il Chi
Kung è un sistema di esercizi finalizzati a promuovere e coltivare il flusso di
energia interna. Quando ci svegliamo la mattina spesso desideriamo allungare le
braccia in alto e poi strofinare gli occhi. Allungando le braccia si aprono i
meridiani per consentire all'energia di fluire e stropicciandosi gli occhi a
stimolare determinati punti terapeutici che circondano la cavità oculare. Ci
sono molti altri esercizi naturali che facciamo per stimolare il nostro sistema
interno di energia senza essere a conoscenza del motivo per cui noi li facciamo.
Per oltre 2000 anni i cinesi hanno studiato questo sistema e hanno creato
esercizi interni energetici per garantire che il flusso di energia
"Chi" sia mantenuta ad un livello ottimale.



Tai
Chi Chi Kung aiuterà recuperare le energie, e vi farà sentire più vivo e
rivitalizzato!



Al
fine di ottenere la migliore pratica, seguire queste semplici istruzioni: 1)
Spostare dolcemente e naturalmente. 2) Respirate lentamente e naturalmente. 3)
Non realizzare una forza eccessiva nell'esecuzione degli esercizi. 4) Cercate
di mantenere il corpo in allineamento. 5) Non inarcare la collo o alla schiena.
6) Pensa movimenti naturali degli animali. Date un'occhiata al vostro cane o
gatto, o anche come gli uccelli si alzano e volano. Queste creature non
sollecitano o mettono in tensione i loro corpi come noi esseri umani facciamo.
Cerca di emulare i movimenti naturali che si vedono in natura.



 



 



-      
I Sei Suoni
Terapeutici



 



La
serie dei suoni Terapeutici appartiene alla corrente TU NA' del QI Gong e si
basa sull'utilizzo del respiro: ad un unico tipo di inspirazione fanno seguito
sei espirazioni e sei differenti suoni. Questi ultimi sono l'espressione della
vibrazione di alcuni fondamentali organi del corpo umano: il fegato, i polmoni,
il rene, il cuore, la milza.



Tutta
la materia vibra costantemente a diverse frequenze e di conseguenza anche gli
organi e i centri nervosi del corpo. Concentrarsi su un suono ed emetterlo,
dirigendolo attraverso il pensiero verso l'organo che si vuole trattare, aiuta
a riequilibrare lo scorrere dell'energia, a prevenire le malattie e a
potenziare la propria salute.



Anche
se non ce ne rendiamo conto, nei muscoli, nei tessuti e negli organi vengono
immagazzinati lo stress e le memorie dei traumi emozionali vissuti, e a lungo
andare se queste parti del corpo non sono curate possono diventare bloccate e
ammalarsi: quando l'energia invece di fluire ristagna, insorge la disarmonia
che si manifesta attraverso disturbi fisici ed emotivi.



Se
le giuste frequenze vengono dirette attraverso la voce a specifiche aree del
corpo e del cervello è possibile incoraggiare l'energia a scorrere liberamente
e far vibrare gli organi alle loro frequenze sane e originarie.



 



 



-      
Qi Gong
Interattivo



 



-      
I 18 Esercizi Taoisti
- I 18 Esercizi della Salute



 



Questi esercizi che interagiscono con le varie parti del corpo hanno lo
scopo, attraverso la pratica quotidiana, di migliorare la salute, di prevenire
disturbi e di aiutare nella cura di alcune patologie.



Con la pratica dei 18 Taoisti, per esempio, nella regione toracica, si crea
spazio interno nella cavità toracica per il cuore e i polmoni, che possono
espandersi e contrarsi producendo una corretta respirazione. Le arterie e le
vene si dilatano e si restringono in tutta la loro capacità apportando più
sangue a ogni angolo del corpo, portando ad una maggiore ossigenazione di tutte
le cellule e tessuti e una migliore nutrizione di ogni fibra e cellula,
equilibrando anche le funzioni microcellulari.
Questo aumenta i livelli di energia e di azione, in modo più lungo e
sostenuto. 



I
18 Esercizi Taoisti sono una sequenza di esercizi di Qi Gong di tipo Dinamico
ideati dal Dott. Ming Zhuang Yuan nel 1970. Essi sono una sintesi di esercizi
che vengono dalla Medicina Cinese Tradizionale, da antiche tecniche di Dao Yin,
dal Wushu, e dal Tuina, sono chiamati anche Lian Gong Shi Ba Fa. Il Lian
Gong Shi Ba Fa è costituito da tre serie di 18 esercizi, ma, ai fini della
pratica del Qi Gong propedeutico alle Arti Marziali e in particolare al Tai Chi
Chuan, si apprende e si utilizza la prima serie di 18, come sequenza base per
sciogliere tutte le parti del corpo, aprire i canali di energia ed essere
pronti per la pratica delle Arti Marziali.



 



-      
Il Qi Gong
Dinamico



 



A
completamento degli Esercizi Taoisti, della meditazione e dello studio dei
meridiani e dei punti energetici, il Qi Gong Dinamico vero e proprio è
un’applicazione pratica del Qi Gong nel movimento posturale, quotidiano e
marziale.



Oltre
al Qi è attento alla forza interna ed è il punto di incontro tra il Qi Gong e
il Nei Gong.



Si
ispira sempre ai movimenti degli animali e della natura, ha delle sequenze e
delle forme, sia semplici che più complesse e lavora molto in profondità sul
Qi, sui punti energetici e sui meridiani.



I
benefici connessi alla pratica del Qi Gong Dinamico sono molteplici e
straordinari: favoriscono la corretta respirazione e postura, migliorano
notevolmente la propriocezione interna e corporea, la coordinazione,
l’equilibrio, il rapporto corpo-spazio circostante, il rapporto alto-basso,
avanti-dietro, interno-esterno, l’abilità in qualsiasi movimento a 360°, la
concentrazione e la memoria, sia nelle attività in cui è richiesta una
particolare attenzione motoria, come nelle pratiche sportive e nelle arti
marziali, sia nella vita e nelle attività di tutti i giorni.



 



 



-      
Il Nei Gong: il segreto della forza interna



 



Il Nei Gong (lavoro interno)
è uno dei pilastri fondamentali della pratica delle arti interne. Questo tipo
di lavoro sulla struttura interna e profonda del corpo comincia con lo sviluppo
della forza elastica.



Il nei gong aumenta le
percentuali d'utilizzo d'energia interna, innalza il livello psicofisico,
migliora l'efficienza fisica e funzionale, aiuta a rimetterci in forma.



L'intero organismo corpo-mente,
soprattutto la muscolatura, si arricchisce d'energia,



contemporaneamente si
affinano le capacità senso percettive e neuromotorie, compresi l'equilibrio, la
postura, la coordinazione. Inoltre aumenta lo stato di veglia, il tempismo
percettivo-esecutivo, si sviluppano meglio le qualità psicointellettive,
s'incrementano: forza, potenza, resistenza ed elasticità.



Gli schemi mentali di
movimento si programmano e riprogrammano con costante alternanza, aumenta
l'armonia, la fluidità e la morbidezza di movimento; inoltre si raggiunge un
giusto posizionamento, orientamento, proiezione e penetrazione del corpo nello
spazio e nel tempo.



Il Nei Gong con la sua
scientificità d'arte e scienza è una forma d'allenamento naturale che:



a) ci rende più forti, veloci,
flessibili, permette lo sviluppo e l'incremento dei processi di tutte le
potenzialità energetiche cerebrali, mentali e corporee; b) allena tutte le
strutture nervose, muscolari e funzionali in maniera globale ed intelligente;
c) aiuta ad automatizzare, perfezionare e padroneggiare la forza integrata
nelle tecniche della gestualità sportiva in generale e in modo specifico delle
arti marziali; d) interessa i tre livelli neurologici funzionali: spinale,
tronco encefalico, corticale. In ogni situazione si può così percepire
qualsiasi variazione interna-esterna e anticipare, fronteggiare e rispondere
contro il bersaglio tempestivamente, in tempi infinitesimali brevi, con tutta
l'energia-forza che c'è dentro. Campi di applicazione del Nei Gong. Per i suoi
effetti può esser e applicato in campo sportivo, terapeutico-riabilitativo e in
tutti i settori della motricità e del benessere psicofisico e della salute in
generale. Tutto il lavoro di nei gong, progettato sui principi delle arti
marziali adattate, ha funzionato come meccanismo di compensazione, favorendo le
sinergie muscolari, equilibrando e attenuando le tensioni, stabilizzando tutto
il sistema neuromotorio, migliorando le prestazioni.



I risultati raggiunti dai
partecipanti sono stati eccellenti, hanno superato ogni aspettativa, e questo
ci autorizza a sottolineare che i valori terapeutici e di recupero del nei gong
sono significativi e reali.



 



 



 



-      
Qi Gong Marziale




 



 



INFO SUI CORSI



 



Info: email
marcellotaichi@supereva.it, Tel. 349-4504749.

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GONG DA 10 EURO A ROMA! APERTI A TUTTI! ANCHE PER PRINCIPIANTI! LEZIONE DI
PROVA GRATUITA! ROMA – APPIO – TUSCOLANO, (metro A Ponte Lungo, Vicino Stazione
Tuscolana), Via Narni,(19/a) – 00181 (Sala san Gaspare, all’angolo con via
Assisi – Si accede alla sala da un portoncino senza numero civico all’angolo
tra via Narni e via Assisi, su cui e’ scritto “Sala San Gaspare”), Il Lunedi’ e/
o  il Mercoledi’ ore 17.00 — 19.00. COSTO
circa 10 EURO MENSILI (per un turno settimanale di 2 ore). Tai Chi Stile Yang e
Chen, Qi Gong, Nei Gong, Spada. ( Mappa: 
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La quota e’ di 100 euro per tutto l’anno, per un turno settimanale di 2 ore, di
150 euro per due turni.


Si puo' frequentare
uno solo od entrambi i turni settimanali


(CI SI PUO’ INSERIRE
IN QUALSIASI MOMENTO. SARANNO DETRATTE LE QUOTE DEI MESI NON FREQUENTATI. ESEMPIO:
da Marzo a Giugno: 40 euro per un turno e 80 per due turni!). 


I corsi sono adatti
anche ai principianti. Per la lezione di prova basta venire negli orari
indicati con abbigliamento comodo e scarpe da ginnastica. La lezione di prova
e’ gratuita.


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-  PORTUENSE – MAGLIANA – SAN PAOLO – OSTIENSE – GARBATELLA -
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MATTINA: ORE 10.30-12.30, IL MERCOLEDI’ ore 19:30 – 21:00,

LEZIONE DI PROVA SEMPRE GRATUITA.





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Come l’agopuntura, il Tai Chi, con i suoi movimenti morbidi e armoniosi,
contribuisce a rendere più flessibili le articolazioni, eliminando blocchi
cronici e a rendendo più scorrevole e libero il flusso energetico. Insieme ad
una dieta, ai massaggi e all’agopuntura, il Tai Chi e il Qi gong integrano
l’insieme di tecniche offerte oggi dalla medicina cinese per salvaguardare il
benessere psicofisico.


Il Tai Chi e il Qi Gong possono essere definiti come l'arte
di sentirsi bene. Fin dall'antichità, in Cina sono state sviluppate delle
tecniche di salute per guarire da ogni tipo di malattia, per riequilibrare il
corpo, ma anche per aumentare l'energia vitale dell'individuo ed interagire con
essa in molte maniere. L'insieme di queste tecniche, in epoca contemporanea, ha
preso il nome di Tai Chi e Qi Gong.


Nel Tai Chi si apprendono movimenti estremamente dolci,
calibrati e lenti che, uniti ad un forte flusso di energia, portano ad un
equilibrio totale del corpo. Questa tecnica Orientale e arma ideale per
recuperare la salute, un metodo di "agopuntura naturale" e una arte
marziale di difesa non-competitiva. In definitiva un complesso sentimento di
totalita.


La prima parte della lezione e incentrata sullo
scioglimento, l allineamento posturale, l’ attivazione energetica ed il qi
gong, poi si studiano le forme brevi dello stile yang e chen.


Lavoriamo molto sul rilassamento, lo scioglimento del corpo
e delle articolazioni, la postura e vari esercizi di Qi Gong per attivare la
circolazione dell'energia interna.


Ecco alcune delle sequenze di Qi Gong che pratichiamo:


Il Nei Gong (Lavoro Interno), Gli esercizi della Longevita
Gli Otto Pezzi di Broccato, I 18 Esercizi Taoisti, Gli 8 Pezzi di Broccato, Gli
esercizi del Drago, Il Qi gong del Bozzolo di Seta, Il Qi gong dei 5 Animali,
Ed altri


Inoltre studiamo anche delle brevi e semplici sequenze di
Tai Chi, molto facili da imparare.


Forniamo inoltre il materiale didattico per lo studio degli
esercizi.


La domenica mattina
dalle 10.30 alle 12.30 c’e’ pratica collettiva di Qi Gong e Tai Chi a villa
Celimontana, Al Celio, metro B Colosseo, metro A Manzoni o San Giovanni,
entrando da via della Navicella n. 12 in fondo al vialetto a sinistra. Info:
email marcellotaichi@supereva.it, Tel. 349-4504749. Per la lezione di prova
gratuita basta venire negli orari indicati con abbigliamento comodo e scarpe da
ginnastica. Durante l'anno si terranno seminari di approfondimento con i
maestri della scuola. Per gli interessati e' possibile seguire corsi di
formazione per l'insegnamento.